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Già dalla loro presentazione si capisce che questi Amore sono dei pazzi totali, ma del resto leggendo la biografia del gruppo si capiscono subito molte cose. Infatti alla voce troviamo Alessandro Fiori, il cantante di quel fantastico gruppo che sono i Mariposa, a batteria, basso e chitarra esperti musicisti provenienti da esperienze con Baustelle, Benvegnù, Chimenti eccettera eccetera. Beh per leggervi chi sono andate sul loro sito. Parlando di musica il loro demo è veramente un ottimo lavoro, e cosa assai più importante fa sperare veramente tanto di ritrovarsi prima o poi ad ascoltare un lavoro completo di questo quartetto. Gli Amore, gruppo inventore del famoso ‘punkjannacci’ e di favole per tutte le età, propongono al pubblico musica a 360 gradi: anzi, 365! Così si presentano sul loro sito, e effettivamente come dargli torto? La loro musica è qualcosa che sfrutta alla perfezione le esperienze dei componenti e che sa essere qualcosa di nuovo e divertente senza perdere un certo gusto per le sperimentazioni. Il demo si apre col brano “Cara madonnina”, una sghemba nenia che viaggia tra l’allucinato e la metafora ironica adagiandosi su una base scarna, fa da perfetta introduzione al loro lavoro. Segue “Un tianu intreu”, piacevole ballata schizoide e acida tra l’italiano, il dialetto e l’inglese. Alla terza traccia si è davanti a un possibilissimo singolo: “Lapo 68” è divertente, orecchiabile e solare. Del resto che dire di un brano che negli ultimi giorni mi sono trovato spesso a canticchiare? Veramente un’ottima canzone, il ritmo è perfetto e quella parte strumentale finale mi piace davvero tantissimo. “Le dighe dell’enel” è il brano che mi ha colpito meno… l’ho trovata un po’ sottotono rispetto al resto della produzione. È comunque un brano passabile, ma, almeno con me, non ha avuto l’impatto delle altre tracce, per quanto quei due cambi di ritmo siano molto molto belli non mi ha impressionato. Il perfetto contrario del quinto brano. “Mega” per quanto sia una nenia molto semplice e pulita ha quella “personalità” che ne fa un’ottima canzone. E anche questa facilmente resta in testa. La conclusiva “Your booth pink” si discosta dal resto del lavoro degli Amore. Attinenza punk, veloce, stramba e potente con quel basso sghembo. Mi piace un sacco. Gli Amore dimostrano di avere davvero ottime idee e una capacità di composizione notevolissima. Vi consiglio davvero di cuore di andare a visitare il loro sito e di scaricare il loro demo, basta ciccare qua: www.amore.net.ua. Spero davvero di trovarmi presto fra le mani un lavoro completo di questo gruppo, potrebbe essere interessantissimo.