Bright Eyes – Lifted or The Story is in the Soil, Keep Your Ear to the Ground

Acquista: Data di Uscita: Etichetta: Sito: Voto:

Adoro questo disco! Lo comprai per puro caso quando uscì, a cavallo tra il 2002 e il 2003, attratto da quella stramba copertina e da quel titolo lunghissimo. Restai abbagliato quando lo misi nel lettore cd e ancora adesso è capace di sorprendermi. I Bright eyes sono la creatura folk-rock di Conor Oberst, cantante anche dei punk Desaparecidos, ed è incredibile pensare che quando uscì questo “Lifted…” lui aveva solo ventidue anni ma già un’incredibile produzione alle spalle. Questo lavoro suona come deve suonare: un incrocio tra il punk e la tradizione musicale americana. Il cantato è sguagliato ma al tempo stesso intensissimo e si appoggia perfettamente sulle chitarre. Un disco sincero e preciso nella sua sporcizia, delizioso nelle strambe armonie. Come una ruggine che lentamente corrode il ferro, la straziata voce di Oberst corrode l’animo dell’ascoltatore e ricordo ancora come mi spiazzò ascoltare la prima traccia, “The big picture” è solo voce, disperata e cattiva, dolce e cullante, perfetta nella sua imperfezione. Non posso parlare di canzoni migliori o peggiori, in casi come questi si ha a che fare con tredici tracce splendide nel loro complesso. Chiunque apprezza i cantautori, il folk-rock americano alla Dylan, ma più che altro la musica che sa disegnare perfettamente l’animo di un artista non può tralasciare questo disco, capace di contenere veloci ballate come lunghissime canzoni che sembrano uscite dal passato della musica americana (l’ultimo brano dura dieci minuti). Oltretutto I Bright Eyes acquistano attualità in questo momento musicale: sono tutto quello che non riescono ad essere i Babyshambles di Pete Doherty, quel misto tra vecchio punk e rock che nel discusso disco d’esordio della chiacchieratissima band inglese non riesce a darmi la benché minima emozione in “Lifted…” riesce ad essere fenomenale. Davvero pochi album sono così capaci di impressionarmi ancora nonostante gli anni di ascolto.