7 Times Suicide – The Butterlfy Factory

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La Indelirium records è una casa discografica indipendente dell’Aquila.
La Indelirium records si occupa principalmente di dare visibilità a gruppi di genere hardcore, emo e heavy: generi che in italia non hanno certo il peso commerciale e il clamore che riscuotono oltreoceano.
La Indelirium records non ha “grosse” distribuzioni alle spalle, ma vende i suoi prodotti quasi esclusivamente online attraverso il suo sito (www.indeliriumrecords.com) o attraverso il sito della Interpunk.
Prendiamo ad esempio questi 7 Times Suicide.
Vengono da Roma, e sanno vendicare a dovere la sofferenza, il senso di vuoto e il pianto. Teenage anger e attitudine, con un’innervatura metal che a volte diventa ben di più, occupando il posto di rilievo nella struttura dei brani, come già per Trust Company, The Used o Funeral for a Friend.
I vocals sono puliti, tranne qualche raro scream sapientemente dosato, e questo, insieme ad un notevole uso dei cori, facilita l’impatto trasversale che il gruppo potrebbe avere.
Credo fermamente che in epoca di Finley e di soliti scimmiottamenti in stile edulcorato di ciò che oltreoceano si produceva già da tempo, questi duri e puri facciano al caso nostro: testi in inglese, melodie sì, ma pienamente nell’alveo di uno stile, rabbia e urgenza tutt’altro che “carine”.
Turn Back Time è il brano più Funeral for a Friend del disco. Si apre nel segno di un’epica cavalcata power che ti trascina dentro un inciso perfettamente core e poi riapre nel segno di melodiche armonizzazioni vocali e chitarroni pesanti.
A Necklace Made of Feelings crossa alla perfezione questi elementi passando con disinvoltura tra foga punk e raddoppi metal, la melodia del power, precisione e velocità, incisi fatti di malinconia, poi monta rabbia ed esplosioni (e si scapoccia).
A proposito di malinconia, interessantissima è Sounds Like Revolution, che è il brano che sembra più risentire dello stile “Novembrino” dei suoi produttori.
Sì, perché il recording è avvenuto negli Outer Sound Studios di Roma (Novembre, Necrodeath) con la consulenza dello stesso batterista dei Novembre, Giuseppe Orlando, mentre il mastering è opera del pluridecorato Louie Teran (P.O.D., Strapping Young Lad, American Head Charge) nei Marcussen Mastering Studios di Hollywood! Uno sforzo davvero encomiabile da parte di una band indipendente che evidentemente vuole utilizzare tutte le risorse economiche (e non) a sua disposizione per fare le cose sul serio e laurearsi a pieni voti nel panorama emo.
Chiude l’Ep una piacevolissima sorpresa, una cover al fulmicotone e vetriolo di My Favourite Game dei Cardigans, questa volta l’odore di benzina si sente sul serio e dal vivo credo sia in grado di scatenare un pogo micidiale. Rock and roll!
I suoni sono (com’è ovvio, date le premesse) perfettamente a punto, di una limpidezza sorprendente e con un particolare occhio a non perdere una goccia della potenza di fuoco. L’effetto muro di suono c’è e si sente, cosa che manca (troppo) spesso nelle produzioni nostrane.
Se c’è un appunto da fare, questo riguarda la mancanza di un brano che davvero spicchi sugli altri, così come di scelte strutturali che guardino un po’ al di là degli stilemi del genere. Ma ciò che c’è è fatto benissimo e chi troppo vuole…
Attenzione kids, arrivano i 7 Times Suicide!