So So Many White White Tigers – So So Many White White Tigers

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Una bomba in piena deflagrazione. Il debutto di questo gruppo è esattamente l’anello di congiunzione tra la discografia degli Hospitals, laddove al primo mancava una sana dose di noise e al secondo una rinfrescata rock’n roll. O se volete, gli Aids Wolf con un disco da dieci e lode, oppure una band qualunque del rooster della In The Red in un momento particolare di gioia creativa. I riferimenti sono anche troppi, ma tutti finiscono nel gorgo del rock più rozzo, istintivo e perverso se vogliamo, dove a farla da padrone sono le urla sguaiate della frontman Liza e i granitici riff di chitarra, sempre dedicata a ricamare deliziosi pugni in faccia dal sapore garage/noise. So So Many White White Tigers è la conferma che nel 2006 qualcuno riesce ancora a tirare fuori un disco rock come dio comanda, soprattutto con un tiro da far invidia a molte della band in circolazione d’oggi. Basterebbe l’attacco deflagrante di “We shoot arrows” a mettere in pace chiunque: un riffing adrenalinico, supportato da una voce che a confronto la sessualità sfrontata di Polly o Curtney Love sembra roba per scolarette, che oggi la Skin Graft pagherebbe oro per avere sotto contratto. Un disco praticamente perfetto, che non lascia un attimo di pace all’ascoltatore disorientandolo e ammaliandolo anche un po’: tutto in venti minuti scarsi. Da non crederci. Inutile dire che qui aspettiamo grandi cose nel prossimo futuro.