Francesco Bommartini è un giornalista, segue il panorama underground fin dal 1999, partecipando a centinaia di concerti. Collabora con il quotidiano veronese «L’Arena» e scrive su altre testate e siti web, alcuni da lui ideati. Dirige la trasmissione musicale ArtCorner, in onda su Radio Doppio Malto. Ha suonato, e lo continua a fare, in una decina di band. Ha di recente dato alle stampe per Arcana un’opera di cui si sentiva il bisogno: Riserva Indipendente. la musica italiana negli anni Zero, un libro che si propone di fare il punto della situazione sulla musica indipendente italiana dei nostri anni, riportando in presa diretta le visioni, le considerazioni e gli aneddoti dei suoi protagonisti: Il Teatro degli Orrori, Tre Allegri Ragazzi Morti, I Ministri, Dente, Verdena, Calibro 35, Perturbazione, Zen Circus, …A Toys Orchestra, Paolo Benvegnù, Lo Stato Sociale, Il Pan del Diavolo, I Cani, Uochi Toki, Bud Spencer Blues Explosion, Lombroso, Sick Tamburo, e molti altri… ma c’è pure spazio per altri gruppi, per le etichette e le booking agency, per i videomaker e i giornalisti musicali. Insomma un lavoro completo e vibrante, che il nostro Bommartini ha realizzato seguendo e intervistando gli artisti indipendenti italiani per tutta la penisola.
Nel suo viaggio Bommartini ha trovato il tempo di suggerire a Rocklab i 10 Cd che lo hanno accompagnato nella stesura del libro, e che ne hanno rappresentato la colonna sonora ideale. Lasciamo dunque la parola all’autore:
Ho elencato alcuni dei dischi che preferisco e che, di recente, ho messo spesso sul piatto.
I Ministri – Tempi Bui
Uno dei migliori dischi indipendenti degli anni 2000. Rock, testi efficaci, poche seghe e molta sostanza. La mia canzone preferita è “Il bel canto”. Questo cd ha sottolineato la mia storia d’amore con Barbara, la ragazza che amo.
Bluvertigo – Metallo non metallo
Perfetto compendio di intelligenza compositiva e testuale. Con quel suono metalloso che, per chi ha un background heavy come il sottoscritto, non può che fare piacere. “So low” è il top, ma quanta roba!
The Smiths – Hatful of hollow
Una band che riesce ad aprirmi il cuore a metà. La voce di Morrisey mi fa venire i brividi. “Heaven knows i’m miserable now”, “William, It was really nothing”, “Still ill” sono capolavori della musica contemporanea.
The Clash – London Calling
La band più pericolosa di sempre. Un’attitudine invidiabile. Questo è il loro disco che preferisco. Pezzi storici come “Guns of Brixton”, “Rudy can’t fail”, “Lost in the supermarket” non si possono proprio ignorare.
Elio e Le Storie Tese – Italian Rum Casus Cikti
Probabilmente la miglior band che abbiamo in Italia. Paradossalmente andrebbero presi piú seriamente. Risate gustose sottolineate da un’estrema qualità compositivo-strumentale.
Queens of the stone age – Songs for the deaf
Qualcuno lo ritiene un disco troppo commerciale per essere etichettato come stoner rock. A mio parere si tratta del giusto riconoscimento ad uno dei lavori piú esaltanti degli ultimi 15 anni.
Punkreas – Pelle
Nonostante siano attaccati da molti punk fatti e finiti, ritengo la loro un’evoluzione. Hanno aperto, nei limiti della loro visione musicale, la testa. E qui picchiano bene, dall’inizio alla fine. Ottima produzione.
Slayer – South of heaven
Qui esce la mia parte metal. É tutto perfetto: riff eccellenti, batteria precisissima, efferatezza sonora. La scomparsa di Hannemann mi ha colpito.
Cccp – Affinitá e divergenze tra il compagno Togliatti e noi
Da qui sono partiti molti artisti indipendenti. Lindo Ferretti é inimitabile. Quello che differenzia i Cccp da tanti é la consapevolezza insita nelle loro creazioni.
Rage against the machine – Evil Empire
Una delle realtá piú incredibili degli anni 90. Morello é la punta di diamante ma la rabbia solo apparentemente incontrollata nasce da un complesso affiatato, che mette in gioco tante ottime idee.