Godblesscomputers @ TPO (Bologna) – 14/10/2017

E’ una calda notte di ottobre (quasi maggio) a Bologna, il TPO è gremito di fans e curiosi per la prima data del “Solchi Tour” di Godblesscomputers, una partita importante da giocare in casa con il nuovo stage-team.

Cristian Adamo, anima del Vinilificio, è l’incaricato della selezione di riscaldamento; di lì a poco i Funk Rimini assaliranno macchine e microfoni con il loro show-case. Il collettivo Riminese, comparso sugli scaffali della Fresh Yo! Con un EP del 2016, e capitanato dalla voce di Riccardo Cardelli, non intrattiene, incendia! Una vita di ascolti, dj set e passione che si tramuta in un composto sonoro di forma e movimento. Nei loro pezzi riecheggia un background sacro: dal black-funk senza tempo, alle sintesi moderne. Tutto shakerato con bassi-grassi e suoni sintetici capaci di aumentare la temperatura del groove in sala.

Un cambio palco veloce ed è la volta di Lorenzo Nada. Sotto allo schermo animato, pilotato dalle illustrazioni di Andrea de Franco, troviamo il nuovo Godblesscomputers – connesso tramite sguardi ed emozioni palpabili con i suoi due nuovi arti di scena: Giulio Abatangelo (Klune) alla chitarra e basso, e Federico Mazzolo (Ioshi) alla batteria.

La mutazione da live-solo a band, è un passaggio estremamente delicato, pericoloso quanto obbligato per la maturazione di un artista con così tante idee da raccontare. Basta però una semplice intro per far comparire sul volto di Lorenzo e di tutto il pubblico i primi sorrisi, questo è il live: divertirsi facendosi trasportare dal suono. Operazione riuscita già al terzo minuto scarso di esibizione.

Il groove prende forma e incalza. Essendo la prima data del tour. gli ospiti che hanno dato voce e colore ai Solchi del disco non mancano nemmeno sul palco. Prima il Sax di Alberto Pagnin, poi la voce del produttore e cantante Siciliano Davide Shorty. Ancora beats e canzoni a tutto tondo fino alle rime dell’energico Forelock sulle note di “Life on Fire”.

La seconda parte dello show segue un percorso più “ipnotico” e vede diversi arrangiamenti di vecchi brani, tracce estrapolate dai precedenti album, ripulite, riassemblate e intrise di una nuova forza sonora. Pezzi come “Nothing to me” e “Yuan”, qui vestiti a nuovo, hanno ancora tanto da dire e il pubblico non lo nasconde affatto.

L’encore ci riporta al vecchio GBC in formato “solo”, alle prese con le proprie origini: le macchine e i battiti in perenne metamorfosi.

Quello che offre oggi Godblesscomputers è un concerto dalla A alla Z.

Quella appena trascorsa al TPO è già una serata da incorniciare, ma per non farsi mancare nulla ecco arrivare il dj set di Deda, un colosso dell’ hip-hop “old school” made in Italy, dai Sangue Misto, agli Isola Posse All Star, fino alle ultime produzioni sotto lo pseudonimo di Katzuma.

Il set di Deda si staglia interamente su una selezione in 4/4 ma pur sempre di lodevole ricerca, calcando la mano sul clubbing Londinese fino a prendere una forma tribale ed esotica, concludendo in bellezza la lunga notte bolognese.