La domanda, utile per introdurre un Flashforward ipotetico in compagnia della nostra/vostra progenie futura, nel 90% dei casi verrà risolta con un enigmatico: "C'era crisi, roba che neanche nel luglio Austro-Ungarico del '14". Vero, ma con buona pace di Francesco Ferdinando, molti di noi e di voi, hanno potuto lasciarsi deliberatamente migliorare le giornate da una scena musicale insolitamente viva ed interessante.
La cultura è già da diverso tempo fruibile da chiunque, la musica è liquida, il vinile riemerge come 'feticcio' – Lo compri, è bello, è grande, ha una bella copertina colorata, ma poi ascolti l'mp3 Ndr - la Tv arranca - Serie Tv Americane escluse Ndr - e bisogna andare al cinema per vedere Nolan quando Cronenberg non se lo incula nessuno, misteri del nostro tempo.
Torna il signor Rampoldi (Edda) con un album clamoroso, mentre in sede live andrebbero ringraziati pubblicamente Nicolò Fortuni e Nico Vascellari (Ninos Du Brasil); se non altro per averci rimandato a casa dai loro live, con tanti coriandoli da coprire i prossimi due carnevali.
Il fenomeno The War On Drugs lo conoscete tutti, mentre non tutti sanno che assistere ad un concerto di Ben Frost equivale alla summa delle vostre esperienze live più intense assunte con il Metodo Ludovico. Clark ci ha fatto ballare, Perc e Untold ci hanno fatto male. Caribou invece non sbaglia un colpo, ma questo lo sapevamo già.
Per quello che conta (spero tanto), la nostra classifica globale la potete scorrere nel pannello adiacente, e quelle dei nostri collaboratori qui sotto: nella speranza possiate trarre da ognuno di questi dischi le emozioni che ci hanno spinti nel menzionarli.
Alessandro Rossi