Basile, Cesare – Gran Calavera Elettrica

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‘Gran Calavera Elettrica’ è sostanzialmente un disco fatto di storie: inquietanti, sofferte, di morte, ma sorprendentemente soffici. Un pò alla Nick Cave. Un disco di folk elettrico intimista -come Basile stesso lo definisce- che riesce a scavare a fondo le emozioni. Un pò alla Johnny Cash. Che non manca di legarsi alla tradizione letterariapaesana. Come Edgar Lee Master.
Se pensate che i nomi tirati in ballo siano un po’ troppo grandi non vi resta che ascoltarlo: le soluzioni poetiche trovano parecchie vie d’arrangiamento per essere esplicate in maniera quasi perfetta. Le confessioni di violenze subite di Nada in Senza sonno, le esplosioni noise di Tutto tranquillo, la dolcezza del synth e la paura delle parole che delineano fantasmi in Trave, il giro di vite ineluttabile e terribile del singolo In coda, la poesia di Pietra bianca e la cover di Fred Neil posta a chiusura del disco sono momenti di un disco straordinario che si delinea col passare degli ascolti; un viaggio dove l’inquietudine in fondo non è la sola compagnia (ma resta pur sempre una perfetta e fedele amica), dove il chiaroscuro talvolta viene colorato dalle tinte, seppur tenui, del tramonto. Un gioiello.