Attitudine e Visual: Jon Spencer è un personaggio che non ha certo bisogno di presentazioni, icona di un rock diretto, ruvido, violento e quantomai energico, che ha attraversato vari ambiti e generi, l’aggressività dei Pussy Galore, il rockabilly degli Heavy Trash, il blues, il punk, i Boss Hog e la Blues Explosion. Jon Spencer è un animale da palcoscenico pronto a esplodere e a dare il meglio di sé proprio in sede live. Jon Spencer, non ha infatti deluso le aspettative anche in occasione del concerto al Circolo Degli Artisti dello scorso 9 maggio, travolgendo il pubblico con fortissime ventate di adrenalina e di sano r’n’r. La Blues Explosion fa così tappa a Roma letteralmente investendo i presenti con carrellate di ritmiche acide, riff affilati e potenti stacchi di batteria. La band (Jon Spencer, Judah Bauer e Russel Simins) è affiatata, si comprende attraverso semplici sguardi e suona inseguendo un vortice sonoro incessante, senza grossi momenti di pausa. Jon Spencer, in pantaloni attillati neri come la pece, emette i suoi vocalizzi distorti come “megafoni impazziti”; interagisce col pubblico; usa abilmente un theremin; si dimena sul palco come invasato, come posseduto da un infinito flusso di note selvagge.
Audio: L’audio iniziale copre un po’ la voce di Jon Spencer, poi le sonorità si riassettano e ogni nota scorre fluida e impetuosa pronta ad abbattersi con furia sui presenti.
Setlist: Una scaletta non scaletta, a metà strada tra improvvisazione e intensa bravura tecnica con una sfilza di vecchie glorie, come Bellbottoms e Sweet ‘N’ Sour, e con un irruento bis finale.
Pubblico: Numerosissimo. Un sold out per la data romana, una sala gremita di gente e un pubblico coinvolto che intona i pezzi più conosciuti assieme a Jon Spencer.
Locura: La gente che tenta di muoversi e dimenarsi al ritmo della Blues Explosion, ma è talmente compressa da riuscirci a stento.
Momento migliore: Bellbottoms in tutta la sua immane durezza e il “Blues Explosion” spesso reiterato dalla voce stessa di Jon Spencer.
Conclusioni: Una trance di sonorità aggressive e coinvolgenti, un live che diviene una sorta di rito collettivo e pagano e che fa dell’esplosione ritmica spontanea il suo punto di forza.
Le foto non si riferiscono alla data di Roma