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11 Settembre 2012 | Heavenly Record | HR page | ![]() |
TOY è il nome del quintetto londinese, che, già ai tempi del primo 12” di qualche mese fa, riuscì a smuovere critici appassiti dal piattume musicale che sembrava li circondasse. Furono etichettati, non senza azzardi, la nuova Next Big Thing che avrebbe riportato a vette altissime la scena britannica; anche se io parlerei più che altro, di Next Big Freak. I TOY sono degli eccentrici stilosi, dotati di un’estetica fragile e decadente, un po’ da eterni dannati, e di un suono coinvolgente e sensuale. Ma c’è davvero qualcosa, al di là dell’hype, nei TOY?
Il progetto musicale dei Nostri va sicuramente sostenuto. Hanno un’intenzione: uscire dalle catalogazioni. I TOY si cibano del passato, anche del più dolce cantautorato dalle derive pop, distorcendolo sotto screziature psichedeliche (My Heart Skips A Beat) dando il via a trip lisergici sicuramente trascinanti. La voce efebica e voluttuosa di Tom Dougall, si fa portatrice di liriche sensuali incastonate tra rubini chitarristici abbaglianti; la tastiera di Alejandra Diez riesce nel creare quella passerella sonora tra un passato dalle sonorità ‘70 e la modernità di un dolce dream pop; il tutto sempre scandito dal basso profondissimo di Panda (Walk Up To Me) e chitarroni reverberati.
E così, un po’ tra lo psych-rock dei The Warlocks, il post-punk degli S.C.U.M, e lo shoegaze del secondo esperimento dei The Horrors, gruppo per il quale i TOY hanno aperto numerosi concerti, eccolo qui, il nostro quintetto londinese a destreggiarsi tra spleen chitarristici ambientati in scenari tipicamente new wave (Motoring), oppure tra tastierine docili à la Chromatics, elargendo caleidoscopiche emozioni in cui perdersi allucinati tra colori vivacissimi.
Prodotti da Dan Carey (Hot Chip e The Kills), i TOY non sono riusciti però a creare un disco impeccabile come avrei voluto. Ci sono momenti abbastanza ripetitivi e caotici, in cui la pasta sonora diviene massiccia, riempita a più non posso da sezioni orchestrali sintetizzate che tolgono aria al disco.
I TOY sono un gioiellino vivace, come il più bel dono che si possa pescare in un cesto di colori sgargianti e forme, tra le più varie, come del resto è la scena musicale in questo periodo. Vediamo però di non trascurarli; cerchiamo di non dimenticarci di quest’esordio, perché, anche se per ora imperfetti, i TOY si faranno sentire. Quindi chiudiamo un occhio, e mostriamoci accondiscendenti, perché miglioreranno notevolmente. Non lasciamoli al solito cassettone dei ricordi, abbandonati alla polvere divoratrice. Attendiamo e ne godremo l’ascesa.