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12/05/2014 | Cooperative Music | Archive | ![]() |
We’ve always harboured ambitions to bring together our music and the filmmaking process. Every time we make an album somebody says it sounds like the soundtrack to a movie that hasn’t been made, well this time we decided to make the movie
Darius Keeler
Una città sotterranea, un mondo sommerso, un luogo in bianco e nero con un destino aggrappato al suono sibillino ed enigmatico di una campana. Visioni orwelliane che nascono come musica e poi diventano cinema. Axiom degli Archive non può essere infatti percepito sino in fondo se slegato dal suo stesso contesto, se separato dalla contaminazione di suono e immagini, se distaccato dall’idea delle note plasmate in pellicola.
La musica degli Archive, da sempre permeata di proiezioni cinematiche nascoste tra le maglie di quel trip hop in continua evoluzione, diventa cinematografica nell’accezione più ampia e adeguata del termine perché Axiom in musica rappresenta la struttura speculare e perfettamente riflettente del mediometraggio di quaranta minuti realizzato dal collettivo spagnolo NYSU, con la direzione di Jesus Hernadez. Il disco, prodotto da Jerome Devoise come il precedente album del 2012 With Us Until You’re Dead, sembra racchiudere al suo interno tutte le atmosfere, gli odori e i colori, tanto oscuri quanto utopici, ben percepibili anche attraverso le prime immagini presenti nel trailer di presentazione del film. La musica ricca di pathos procede tra beat elettronici e sogni orchestrali, voci dalla forte componente drammatica e sonorità dal grande impatto filmico, riconducendo il suono stesso a una sorta di percorso di espiazione e paura, violenza e soprusi, luce e buio, a un viaggio ricco di ostacoli tra le strade impervie di quest’isola anonima sormontata da scogliere rocciose, glaciale, inquietante e al contempo luciferina.
La fusione di musica e immagini si fa ancora più fitta se si segue l’ipotetico cammino di un visitatore esterno tra i grigi viali della città ricostruiti all’interno del sito ufficiale del film. Una rosa dei venti ad agevolare idealmente il cammino, mentre metafore ossessive e criptiche si affastellano tra loro e tra le immagini ogni visitatore può avere qualche anticipazione sui contenuti del mediometraggio, presentato lo scorso 24 Aprile al London Sundance Film Festival e successivamente in una simultanea presentazione del disco al Roundhouse di Londra il 24 maggio.
La visione delle brevi clip presenti si anima andando quasi di pari passo all’ascolto del disco tra “angeli” incappucciati ignari dell’universo che li circonda, che comunicano in LIS, come nel videoclip dell’elegiaca Distorted Angels, messaggi “subliminali” che vengono scaraventati da una televisione, soldati e cloni, bambine in chiaroscuro, lunghe strade piovose e campane minacciose (Axiom), mentre flussi elettrici minacciosi (Baptism) si mescolano alle inquietudini della quiete (Transmission Data Terminate con la voce calda di Maria Q) e alle macchinazioni celestiali di The Noise of Flames Crashing e Shiver. Come da titolo un assioma senza possibilità di replica, un’allegoria di musica e immagini, un viaggio che porta a scappare da qualcosa o da qualcuno in un mondo dove si è sempre in pericolo, dove si è sempre osservati, nel quale l’umanità appare inerme e soggiogata. Ed è forse il suono stesso a condurre verso una qualche forma di redenzione e catarsi.
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A feeling of the tears
That burnt you to the ground
[schema type=”review” name=”Archive – Axiom” author=”Ida Stamile” user_review=”4″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]