Spain: un suono che può ancora sposarsi con la terra

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La musica degli Spain ha un’anima elegante e delicata, a tratti notturna e nebbiosa, avvolgente e sfuggente al contempo. È simile a una parola sussurrata, a una nota da ascoltare sottovoce. È una “magia bianca” spruzzata di slowcore, che nasce nel 1995 con i sentimenti indaco di The Blue Moods of Spain giungendo sino alle morbidezze noir in bianco e nero dell’ultimo Sargent Place (2014). In questa intervista Josh Haden apre un varco sull’universo Spain fatto di linguaggi senza parole e ricordi, di confini reali da accettare e superare, di terra e spirito, inseguendo la “clessidra del tempo”.

 

Sargent Place, musicalmente, che tipo di album è? Qual è stata la sua genesi? Potresti dirci qualcosa in merito alle registrazioni e al processo di scrittura dei brani?

C’è una linea che divide la terra. Non è un fiume e non è immaginaria. Questa è la sensazione che ho voluto ricreare attraverso la musica, quella di un suono che può ancora sposarsi con la terra. Così deve essere; siamo ancora legati alle ferree regole della fisica e in questo senso ho incanalato i processi di registrazione dell’album. Per quanto riguarda il processo di scrittura, ho pensato a un linguaggio senza parole, a una sorta di divorzio ma con un prematrimoniale.

 

Il titolo dell’album prende il nome dallo studio di registrazione di Gus Seyffert a Echo Park. Come è stato lavorare con lui?

Conosci Nikolai Tesla? Tesla era sinonimo di elettricità, Gus è il suono. Mentre parlavo, nell’aria sentivo echeggiare parole del tipo: “Fai quello che vuoi. Gus tiene tutto sotto controllo qui”. Pura bellezza. Gus è devozione e affetto.

 

Sargent Place sembra quasi avere la stessa attitudine mentale e “ambientale”, nella modalità di registrazione e anche di ascolto, di The Blue Moods of Spain. Cosa unisce e cosa differenzia questi due album, che in fondo sono il passato e il presente della band, usciti a distanza di anni l’uno dall’altro?

Grazie. Mi chiedi cosa accomuna e differenzia questi due album..È quello che ho bisogno di sentire.

 

Tuo padre Charlie Haden suona nel brano “You and I”. È la prima volta in un album degli Spain, non è vero?

La prima e l’ultima volta con gli Spain. Sta ancora sorvolando l’infinito. Ci guarda da lì.

 

“Let your angel come He’s been waiting for so long To guide you Into grace”…Parlaci un pò del brano “Let Your Angel”. Quali significati cela?

Oh che bella domanda. Complimenti. Sei sulla nostra stessa lunghezza d’onda! Vita e morte. Resistenza e accettazione. Fine. Rinnovamento. Primavera e inverno. Terra e spazio. Aprendo le braccia a tutto quello che accade.

 

E “The Fighter”, da quali sentimenti, sensazioni o elementi è stata ispirata?

Per la stesura di “The Fighter”, mi sono ispirato al film Toro Scatenato.

 

Il video di “Love At First Sight”, da quale idea è nato e come si adatta al significato del brano?

Quando porto via l’antica clessidra del video, sono attratto dai migliori elementi della società, dal meglio della dimensione umana, da ciò per il quale il denaro è stato veramente generato: l’unione. Una folla di gente che lotta..e per..il prezzo del tempo. Ha ottenuto fino a $20.00. Naturalmente non sono stato autorizzato a venderla. Durante le riprese, una donna mi ha detto che mi avrebbe seguito ovunque e l’ha fatto. Un’altra si è allontanata disgustata.

 

C’è un collegamento tra tutti i brani di Sargent Place?

 

E dove hai trovato l’ispirazione?

Da ciò che mi circonda, che è nell’aria, dal desiderio di comunicare e rievocare qualcosa e da una canzone che non posso ricordare completamente.

 

Le copertine dei vostri album ritraggono sempre la figura femminile? Perché? È come se questa figura femminile fosse espressione in un certo senso dei significati più veri e dello spirito della band?

Perché l’apprendista pittore usa un modello femminile? Per una visione, per avere un riferimento. Per ricordare.

La musica degli Spain ha sicuramente, sia dal punto di vista testuale che compositivo, un’anima elegante e delicata, a tratti notturna e nebbiosa, avvolgente e sfuggente al contempo. Alcuni lo chiamerebbero Slowcore, ma tu come descriveresti e definiresti la musica degli Spain?

Grazie. Sei dalla nostra parte. Non c’è nessun altro posto in cui potresti essere. Un mio amico ha definito la nostra musica come “slo-zark”. Si muove lenta lungo l’Altopiano d’Ozark e ha ragione.

 

Per concludere, cosa hai imparato o dimenticato (e poi hai re-imparato) attraverso la musica degli Spain in questi anni?

Scrivere la musica, e le parole, cercando di farlo sempre in una sorta di stato di grazia e distacco, non da me stesso, ma dal mondo. Questo è sempre stato il mio modo di scrivere e ascoltare.