Luminal – Acqua Azzurra, Totò Riina

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Roma come punto di partenza per una formazione amalgamata da incontri fortuiti in sala prove e annunci su misura. Una commistione che generò quell’Amatoriale Italia tanto acclamato e tanto differente dai primi due lavori (Canzoni Di Tattica E Disciplina e Io Non Credo), capace di portar loro riconoscimenti – il premio come miglior band dell‘anno al MEI – e  collaborazioni – la riedizione di “Hai paura del buio?” degli Afterhours. 

Se “Amatoriale Italia” viene riconosciuto persino dalla band come loro primo lavoro ufficiale in senso estetico, questo “Acqua Azzurra, Totò Riina” ne è il degno successore. Il meccanismo rimane il medesimo, qui innestato in un processo che non vede nel mirino primariamente l’establishment Indie rock Italiano, ma che si dimostra abile nello svariare ed analizzare un contesto sociale sommariamente dominato dall’ipocrisia. Lo si comprende fin da subito grazie all’ironia di un titolo voluto come dimostrazione d’Italica contraddizione – da una parte Battisti come simbolo d’unione nazional poplare, dall’altra Riina e Cosa Nostra. Non si cada però nel facile inganno del considerare il tutto come mera accusa verso uno stivale bigotto e fannullone; ma piuttosto si pensi ad un’analisi incentrata sulla contraddizione intesa come caratteristica fondamentale dell’essere umano.

Il nuovo lavoro parte subito forte, adiacente alla realtà del paese, mediante la raccolta – costruita durante 18 viaggi in Intercity nella tratta Napoli Centrale/Salerno – di registrazioni effettuate ad ignari venditori ambulanti partenopei. Per poi dare libero sfogo ad un urticante connubio fra Hardcore, Wave, Electro punk e canzone d‘autore. Meno irruenza chitarristica e più Post-Punk. Sul quarto lavoro della band prodotto ancora una volta da Daniele ilmafio Tortora, spiccano i crudi racconti sul quotidianoL’operaio della Fiat II la vendetta“, quelli sull’uomo della strada, degradato dal comune pensiero “Anna E Il Caldo Che Ha“. Storie di costrizione ed indottrinamento sociale farcite da rimedi definitivi “Ammazza i tuoi idoli”. Una deriva affrontata senza remore, raccontata con sdegno e verità (Onora il padre e la madre, I bambini sono a scuola).

Non possiamo sapere se tutta questa onestà verrà recepita da parte del pubblico e della critica per quello che è o se qualche etichetta verrà lanciata a luci spente. Per noi Acqua Azzurra, Totò Riina, rimane e rimarrà uno sfogo necessario per una band che sta ampliando il proprio raggio d’azione, il territorio da bombardare.