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18 maggio 2015 | Small Stone Records | bandcamp |
La Small Stone Records, etichetta nata in piena epoca grunge – era il 1995 – con il preciso intento di fungere da risposta Detroitiana alla grandissima Sub Pop, nel tempo ha saputo evolversi ed affinare la propria proposta. Scegliendo sempre la qualità alla quantità. Cercando, in base alla propria estetica, di fare in modo che la somma dei riff portasse sempre al risultato sperato. Riuscendoci in buona parte dei casi.
Già agli albori di questo decennio, l’etichetta Statunitense vola in Francia, precisamente a Parigi, per accaparrarsi una promettentissima band che si era fatta un gran bel nome nell’underground cittadino. Si chiamavano ABRAHMA e non se li lasciarono sfuggire. L’esordio arriva nel 2012 con l’album: “Through The Dusty Paths Of Our Lives” – lasciando già intravedere quelle linee guida messe oggi in grande spolvero. Parliamo della commistione fra le ritmiche schiacciasassi proprie dello Stoner e l’oscurita Grunge contenuta nei riff di band come Alice In Chains e Soundgarden. Mica roba per signorine.
Con il nuovo “Reflections In The Bowels Of A Bird” aumenta la dose di misticismo, perpetuato attraverso un suono massiccio ed ipnotico. Un rituale voodoo al passaggio di uno schiacciasassi, mentre tutti sono sotto acido. Una bontà compositiva tale da rendere della partita gente del calibro di Ed Mundell (Monster Magnet) e Thomas Bellier (Blaak Heat Shujaa, Spindrift) – seppur come comparse. Infine, la cangiante copertina mette quell’incentivo in più per garantire che questo pachiderma di fuoco entri a far parte della vostra collezione.