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11 maggio 2105 | RBL Music Italia | othervoices.it | ![]() |
Sembra così lontano quel periodo nel quale “Anatomy of a Pain” si giocava gli ascolti con “Antics” – Interpol. Certo, si parla ormai di dieci anni fa. Però, da quel momento la band calabrese ne ha fatta di strada. Cinque anni dopo, ecco la svolta. Era infatti il 2010 quando i nostri si spostarono in Inghilterra, precisamente ai Parr Street Studios di Liverpool, per registrare il loro “Beloved Child” – Ep di quattro pezzi per My Passion Records. Esperienza che li metterà in contatto con il carismatico Francesco Mellina (ex manager Dead or alive) e con “Yorkie” (ex bassista degli Space) produttore di realtà quali: Circlesound, Shack, Seven Seals, Ivan Campo e Space.
Ma non solo. Il soggiorno nella città sul Mar d’Irlanda rende possibili collaborazioni importanti. Parliamo di professionisti, soprattutto ingegneri del suono, gente come: Pat O’Shaughnessy, Simon Demmy, John Withnall e appunto David “Yorkie” Palmer. E così, la band matura, cresce, e questo secondo lavoro è qui per dimostrarcelo. Un processo lento e costante, che non snatura la matrice Dark/Wave e ne consolida la presenza in un contesto rock dal respiro internazionale.
La passione per i Bauhaus rimane sotto pelle (“Garlic“) e nelle corde vocali di Vincenzo Amato, oggi favorito da un suono votato in favore di un elastico compositivo capace di toccare sia quei territori tanto cari alla band di Paul Banks, che quelli della migliore scena punk a tinte oscure – “Poor Road” e “Hate Me Again“. Gli arpeggi di “Journey” mantengono viva quella malinconia disperata insita nei lavori di Cure e The Sisters Of Mercy, mentre l’epica “Gunslinger” – ispirata da “The Dark Tower” di Stephen King – chiude l’opera. In conclusione, “A Way Back” si presenta come un lavoro di genere capace di giostrare fra storia e contemporaneità in maniera deliziosa.