Sacri Cuori – Delone

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Nella tradizione popolare i sacri cuori, incoronati di rose e di spine, ardono e risplendono nel petto di Gesù e Maria, nelle immagini religiose sopra ai letti dei nostri nonni. Splendono e ardono anche i Sacri Cuori romagnoli con “Delone”, il terzo disco del gruppo capeggiato dal chitarrista e compositore faentino Antonio Gramentieri, che esce per l’etichetta tedesca Glitterbeat Records, a distanza di tre anni da “Rosario” – l’album del 2012 registrato tra Richmond e Los Angeles con la partecipazione di David Hidalgo dei Los Lobos, Isobel Campbell e John Convertino dei Calexico, solo per citare alcuni degli artisti internazionali che in questi anni hanno gravitato attorno a questa famiglia allargata.

Si definiscono i figli bastardi di Fellini e hanno imparato suonando tanto in giro per il mondo, dall’Australia agli Usa e in tante città d’Europa, cosa vuol dire avere un “respiro internazionale” senza dimenticarsi da dove vengono. “Delone” ne è la prova, ultima tappa di una carriera iniziata nel 2007 nel mondo delle colonne sonore. L’uscita nel 2009 del primo disco, “Douglas & Dawn”, mixato da John Parish, segna la nascita ufficiale dei Sacri Cuori con Diego Sapignoli alla batteria e percussioni e Francesco Giampaoli al basso. A seguire tanti progetti paralleli: “Fatalists” con Hugo Race, la collaborazione con Il Pan del Diavolo, la colonna sonora del film “Zoran, il mio nipote scemo”.

Atmosfere desertiche, folk, blues, la tradizione italiana anni ’60 e ’70, Morricone, Nino Rota e il mondo antico di “Amarcord”: i Sacri Cuori cercano la quadratura del cerchio tra sonorità da spaghetti western, sensuali danze country, dolci e nostalgiche melodie da intermezzo e motivetti da contadini mariachi. Il disco include partecipazioni di Howe Gelb dei Giant Sand, Steve Shelley dei Sonic Youth, Evan Lurie e Marc Ribot, ma soprattutto segna il debutto della cantante italo-austrauliana Carla Lippis che, con uno charme da vera diva, fa la differenza, travolgendoci con la sua intensità paragonabile a quella della Nancy Sinatra di “Bang Bang”. Meno brani strumentali e più pezzi cantati in inglese, ma anche in italiano e in francese: senza rinunciare all’approccio colto e a certi virtuosismi di stile che li contraddistinguono, i Sacri Cuori di “Delone” sono più sanguigni e decisamente più pop, come dimostra il singolo che porta lo stesso titolo dell’album, con la splendida voce di Carla Lippis che ci trascina in un ritmo arioso e coinvolgente. Il disco si muove come un’onda che va e viene su una spiaggia della riviera romagnola in agosto, come le dune mosse del deserto: potete sognare di incontrare la Pantera Rosa, di inseguire Speedy Gonzales, di prendere un toro per le corna o semplicemente di mangiare un ghiacciolo indossando un cappello di paglia.