Aveva promesso un rientro in stile Woodstock, con ispirazioni prese dai grandi festival rock del passato. E così è stato: per la ripresa estiva del suo tour “L’abitudine di tornare”, Carmen Consoli sfodera tutta la sua anima rock e passionale.
Torna con una formazione molto minimal ma assolutamente efficace: Luciana Luccini al basso, Fiamma Cardani alla batteria, e la cantantessa che imbraccia le sue Jaguar. Fuori dal palco un’altra donna, Camilla Ferrari, che ha curato le spettacolari luci dello show. In apertura a Carmen Consoli ancora un’artista femminile, Elli de Mon (qui la recensione del suo ultimo lavoro “II” ) una vera e propria one-woman-band che porta sul palco dello sherwood il suono blues della sua resofonica (che accompagna con grancassa, sonagli e naturalmente voce).
Il concerto di Carmen si apre con “Geisha” e per due ore la cantautrice catanese rispolvera grandi pezzi del suo repertorio, tutti molto intensi, che “costringono” i 5000 accorsi a sentirla a scatenarsi sotto al palco. Gonna di pelle, maglietta bianca decorata con dei fiori di stoffa, e sandalo con tacco a spillo: lei è così, affascina col suo dolcissimo sorriso e scuote con la sua graffiante voce. Qualche battuta col pubblico, ricordando le sue origini venete ma confessando qualche problema con la pronuncia del dialetto: introducendo alcuni brani con poche, semplici, efficaci parole in linea con i suoi testi impegnati, sempre attenti ai temi sociali. Si concede un solo momento acustico, durante i bis, quando si presenta da sola sul palco a suonare “Oceani deserti”, ma tutto il resto del concerto sono distorsioni di chitarra e ritmica incalzante.
Un grande ritorno quello di Carmen Consoli, dopo 5 anni di stop e un tour invernale nei palazzetti, che corona il sogno di una formazione a tre tutta al femminile e dimostra fino all’ultima nota di essere “per niente stanca”.