Saranno Nicolas Godin e Jean-Benoit Dunckelin in arte AIR gli headliner di Spring Attitude Festival 2016.
Pochi gruppi al mondo riescono a raggiungere la luce poetica e sentimentale degli AIR, dei maestri nel costruire una musica aggraziata, intensissima, inquietante in alcuni passaggi e molto malinconica in altri, gioiosa e trionfale in improvvise esplosioni: una musica insomma fatta di colori in chiaroscuro, di sogni, di perfezione.
Tra gli altri artisti confermati oggi troviamo Dorian Concept, Rone, Dj Tennis, Pional, Godung, Cosmo e molti altri.
Non basta il sole, non basta il cielo azzurro, figuriamoci le prime camice a fiori tanto care agli hipster: a Roma non è vera primavera senza Spring Attitude. Dal 19 al 21 maggio, la VII edizione del festival internazionale di musica elettronica e cultura contemporanea riparte dal successo dello scorso anno – oltre 12.000 presenze – per ospitare musicisti, artisti visivi e performer da tutto il mondo.
Performance (dj set, live e concert), Arts&New Media e Educazione (workshop e conference) le sezioni attraverso le quali si articola Spring Attitude 2016.
Con il ritorno al MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo e a Spazio Novecento, e la novità dell’ex Caserma Guido Reni si rinnova la scommessa, ampiamente vinta nel 2015, di rendere Roma ancora più internazionale attraverso una gioiosa invasione, fatta di suoni e visioni, di spazi museali e spazi riconvertiti.
Punta di diamante di una line up come sempre di altissimo valore artistico – che mescola storia e innovazione, grandi nomi e straordinarie scoperte – gli AIR: nome storico della scena elettronica mondiale, fra i fondatori di quel ‘french touch’ che ha segnato in profondità la ricerca degli ultimi anni. Spring Attitude 2016 sarà l’occasione per assistere al ritorno live del duo francese, assente dai palcoscenici di tutto il mondo dal 2010.
Ricerca e storia si intersecano nel lavoro di uno dei più autorevoli esponenti della musica elettronica contemporanea, il coltissimo ed elegante Matthew Herbert, altro gioiello che brilla nella programmazione sapientemente costruita dal Direttore Artistico Andrea Esu.
Ma Spring Attitude è anche l’occasione per scoprire in anticipo alcune importanti novità discografiche: il producer britannico Gold Panda arriva al festival 2016 per presentare in anteprima il nuovo album in uscita a fine maggio mentre è attesissima la performance di Pantha du Prince che presenterà al pubblico della Capitale il nuovo lavoro in uscita a maggio a 6 anni di distanza dall’ultimo album. Anche Jessy Lanza, figura cult dell’underground che può vantare una collaborazione con Caribou, presenterà in anteprima il seguito del suo folgorante album di debutto.
In collaborazione con l’Institut Français, nell’ambito della rassegna La Francia in scena, arriva l’elettronica dal sapore world degli Acid Arab. Sguardo internazionale e networking, certo, ma anche un’attenzione particolare alla scena italiana: gemme di prim’ordine come gli italiani Iosonouncane (candidato al Premio Tenco 2015) e poi ancora Dj Tennis, Bienoise, Matilde Davoli, Not Waving e Ma Spaventi.
Un giro del mondo in 3 giorni che, in attesa di scoprire gli altri nomi in arrivo, continua con il sud-coreano Hunee, il berlinese Max Graef b2b Glenn Astro, Dj Paypal da Chicago, i Red Axes da Tel Aviv, il francese Rone, gli austriaci Dorian Concept direttamente dalla scuderia Ninja Tunes e lo spagnolo Pional.
Uscendo dal fronte strettamente musicale, torna per il secondo anno la sezione Arts & New Media diretta da Caterina Tomeocon il progetto SPRING +ON, dedicato a opere dal vivo che nascono da un contesto ibrido e multilingue. Tra gli artisti: John Duncan, Davic Nod, Otolab, Giorgio Gigli feat Lord Z, Rafael Anton Irisarri, Alex Cremonesi.
Spring Attitude si apre inoltre alla formazione, in collaborazione con RUFA – Rome University of Fine Arts, con 2 workshop sulla relazione fra suono e arti visive: il primo, “RED SKY”, tenuto dall’artista multimediale statunitense John Duncan si rivolge agli studenti; mentre ai più piccoli e alle famiglie è riservato il workshop “Mi ricordo un suono”, sorta di esperimento-gioco volto a realizzare una mappatura sonora della città.
Tantissima musica, dunque, ma anche installazioni, performance e approfondimenti: un mix indispensabile per un Festival che fa della contaminazione il proprio concetto fondante, così come evocato anche dalla campagna di comunicazione – OGM Organismi Graficamente Modificati – anche quest’anno a cura di Studio Lord Z di Roma.
Spring Attitude consolida così la propria vocazione ad essere non soltanto un punto di riferimento internazionale per la club culture ma una vera esperienza attraverso cui scoprire le tendenze più innovative dei linguaggi espressivi contemporanei. Un’esperienza dedicata a un pubblico sempre più vasto, composto da adulti e bambini, da famiglie di ogni genere oltre ai tradizionali frequentatori del dancefloor. Perché la primavera investe tutti. E Spring Attitude ancora di più.
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