Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
11/03/2016 | Kidnap Music | ![]() |
Quella che i Baboon Show portano avanti ormai da più di dieci anni è una vera battaglia. Punk al servizio delle ingiustizie sociali, della natura egoista dell’uomo. Del resto, anche la Svezia non è molto diversa dal resto del mondo quando si parla di diritti sociali o di quello che la gente è costretta a fare per sopravvivere. Ma non solo. Il messaggio urticante che il quartetto di stanza a Stoccolma ci recapita con questo nuovo ed esaltante “The World Is Bigger Than You” è molteplice; da un lato l’invettiva nei confronti delle menti congestionate dalla continua e rutilante attività ai fianchi che i media svolgono sulla popolazione inerte, dall’altro c’è quell’ironico invito ad uscire dal proprio piccolo e insonorizzato spazio di comprensione.
I Baboon Show – ironici fin dalla ragione sociale – propongono un Punk Rock di finissima risma nordica, colmo di riferimenti alla scena Svedese – le chitarre Hard sono talvolta quelle dei primissimi (e più Punk) Hellacopters. Poi c’è Cecilia Boström: una delle poche voci di genere capace di rimanere così sporca e Hard pur mantenendo l’aggressività che compete a questo contesto musicale.
Potremmo prendere ad esempio quel perfetto Punk Anthem che risponde al nome di: “Me Myself And I“. Il brano, impreziosito dallo stupendo video – qui davvero la voce e la potenza espressiva della Boström fanno la differenza; degna di nota anche la discesa in città guidati da un trattore battente bandiera rossa –, rappresenta lo sfottò perfetto ad una generazione tronfia, appagata della propria pochezza.
Un lavoro fortemente politicizzato che vede nella splendida copertina a firma Erik Rovanpera la summa delle tematiche trattate nell’opera – qui i simboli di potere e ricchezza della società occidentale impattano con il logo della band, prendendo la forma di un globo, una grande luna.
“Classwar“, “I Will Go On“,”Working All Night And Day” e la sopracitata “Me Myself And I” sono già classici di genere, mentre la conclusiva “Lost You In A Second” – in duetto con Björn Dixgård dei Mando Diao – chiude un album praticamente perfetto. Se nel 2016 avete ancora voglia di ascoltare del Punk Rock fatto con originalità e sconfinato talento, questo disco fa per voi.