Rocklab: Parliamo di questo disco che tra qualche giorno sarà distribuito in europa! Secondo te quanto c’entra l’interessamento dell’NME e quanto secondo te questo disco sarebbe comunque arrivato in europa visto il sound esportabile e poco italiano.
TheBanshee: Ma, io credo che l’interessamento dell’NME sia stato un punto di partenza più che altro per noi, nel senso che dal momento in cui abbiamo avuto questa piccola grande conferma da una testata così importante, abbiamo cominciato a considerare le cose in maniera europea, quindi di conseguenza cercare contatti, andare a suonare là, e cercare che appunto si creassero situazioni tali da poter poi arrivare ad avere un’etichetta inglese che ci produce e ci distribuisce in inghilterra, in canada, in belgio, e poi probabilmente in tutti i paesi europei. Per cui si è stato uno stimolo per noi che poi è servito come “garanzia” per gli altri.
R: Questo, ci dicevi, sarebbe la seconda volta che andate all’estero?
B: Si, andiamo a suonare alla fine di gennaio per due date in belgio e tre in inghilterra, anche se avremmo voluto fare di più, ma abbiamo i tempi un pò ristretti visto che abbiamo cambiato da poco batterista, e dobbiamo pure prepararci per andare a registrare il nuovo disco. Precedentemente avevamo fatto un tour di una settimana in inghilterra a marzo.
R: Di questo nuovo tour cosa vorresti riprendere del tour vecchio, e invece cosa del tour vecchio non è andata come ti aspettavi?
B: Quello che vorrei riprendere è senz’altro il grande rapporto col pubblico e riscontri ottimi che abbiamo avuto là che sono stati fondamentali per farci capire che è stata una bella idea farlo. Quello che vorrei cambiare sarebbe il suonare in situazione un pò meno amatoriali, perchè ci è successo di suonare in posti dove ci sono serate tutte le sere, dove suonano tre-quattro gruppi nella stessa sera e quindi non c’è una grande attenzione rivolta ai gruppi soprattutto a livello organizzativo. Da quel punto di vista ci piacerebbero situazioni più “professionali”. Però quello che rimane importante è il riscontro del pubblico, e ti assicuro che non è mancato!
R: La stampa inglese, che tutti dicono essere famosa perchè ha un occhio di attenzione per tutti i gruppi, anche quelli che sono al primo demo, ha avuto un interesse per queste serate dove si affacciava questo gruppo italiano che era una piccola realtà?
B: Per la stampa c’è da considerare che in ogni città ci sono decine di locali dove suonano contemporaneamente tre o quattro band, quindi è molto difficile che la stampa se ne occupi. Le radio invece so che hanno pubblicizzato e segnalato, grazie al fatto che c’erano dei promoter che hanno sostenuto la cosa più che altro!
R: Invece per quanto riguarda il disco nuovo, ho visto sul sito della vostra etichetta (suiteside) che hanno già bloccato lo studio di registrazione, e ho letto anche che rispetto al precedente ha un uso maggiore del synth. Vi state evolvendo o vi state perferzionando?
B: Ci stiamo evolvendo senz’altro. Non è solo un perfezionamento, le canzoni hanno un’atmosfera in parte simile, in parte senz’altro diversa. Ci sono molti di più riferimenti. Probabilmente ci sono pezzi più “nostri”, siamo cresciuti dal punto di vista compositivo e il sintetizzatore sarà anche l’apporto strumentistico di Luke Smith (produttore di ShitDisco, ToMyBoy, ecc…) che sarà il produttore artistico del disco, e spero che questo ci possa aiutare in sede di registrazione ad ampliare i nostri limiti.
R: Infatti, proprio su questo vi volevo chiedere com’è nato il rapporto artistico con Luke Smith?
B: E’ nato nel momento in cui ci siamo chiesti che cosa volevamo fare con il secondo disco e abbiamo pensato che sarebbe stato l’ideale avere un produttore artistico straniero, volevamo che il suono fosse più possibile europeo e non legato ad un paese come l’Italia. Avevamo una lista di nomi a cui chiedere e Luke Smith era il primo a cui abbiamo chiesto, e si è subito mostrato entusiasta di questa cosa.
R: L’avete contattato tramite agenzia o direttamente voi?
B: L’ha contattato Monica della Suiteside che era in contatto con il management degli ShitDisco, e hanno cominciato a sentirsi per questa cosa, noi stessi eravamo dubbiosi, non tanto per la sua bravura o attitudine, ma magari perchè noi stessi non sapevamo bene come fare questo disco e se potevamo permetterci di fare un disco a livello delle band con le cui ha lavorato…
R: Quali altri nomi avevate in ballo nella lista in cui lui era in cima?
B: Beh ora i nomi veri e propri non vorrei farli, c’erano diversi produttori inglesi e non, che avevamo scelto in base ai lavori che avevano fatto e alla loro storia personale. Ma senz’altro Luke Smith era il primo della lista e il primo a cui abbiamo chiesto e siamo assolutamente entusiasti che lui abbia accettato.
R: L’ultima domanda riguarda la promozione del prossimo disco, come ci preannunciava Monica (Suiteside) c’è già in mente di far uscire un singolo, poi su un sito si parlava di far uscire un nuovo video. Avete già idee chiare su quale sarà il singolo e come sarà il video?
B: Bè sul singolo ci saranno delle b-side che ancora dobbiamo decidere, ma più che b-side saranno remix o esibizioni dal vivo. Ad esempio stasera (al circolo degli artisti a roma, ndr) facciamo una registrazione dal vivo e se va bene magari un pezzo ci finisce dentro. Cercheremo di fare una sorta di ep. Non ci sarà il pezzo del singolo e basta, ma anche un pò di altro materiale. Però per ora non abbiamo deciso né quale sarà il singolo, né il concept del video. Abbiamo un contatto con uno studio di produzione con cui avevamo già parlato dell’idea di fare un video, e probabilmente si realizzerà con loro. Credo sarà un video in studio in chromakey con uno sfondo animato o qualcosa del genere perchè l’idea che ci piaceva era quella, ma tutto poi dipenderà da quello che andremo a registrare e come verrà fuori insomma.