Michael Bloomfiled, Al Kooper, Steve Stills – Super Session (deluxe edition)

Acquista: Data di Uscita: Etichetta: Sito: Voto:

Avevo questo piccolo gioiello in vinile nella versione originale di 9 canzoni, ora dopo circa 35 anni dalla sua uscita viene ripubblicato in versione rimasterizzata con ben 4 bonus tracks di altissimo livello. Un po’ di storia per iniziare: Nell’estate del 1968 Al Kooper tastierista dei Sweat & Tears (ma celebre soprattutto per aver collaborato con Bob dylan in Higway 61) lascia la band e decide di creare il primo super gruppo della storia del rock inventando per l’occasione il termine “session” nel significato che oggi tutti noi appassionati di musica conosciamo. Per questo suo ambizioso progetto chiama il grande chitarrista blues Michael Bloomfield che all’epoca militava negli Electric Flag. Mike ha sempre avuto vari problemi di salute (su tutti l’insonnia cronica causata sembra dalla sua dipendenza dall’eroina) e quando si era a circa metà della session il suo fisico non ha più retto obbligandolo a lasciare il progetto. Kooper chiama allora in sua sostituzione Steve Stills ex chitarrista dei Buffalo Springfield e in procinto di formare uno dei terzetti ( e in seguito quartetto ) più famosi della storia del rock Crosby, Stills, Nash ( a cui in seguito si aggiungerà Neil Young).
A completare il tutto vengono inoltre chiamati musicisti di assoluto valore come Harvey Brooks al basso, Eddie Hoh alla batteria (ex Mama’s & Papa’s), e Barry Goldberg al piano.
Lo scopo di questo disco è quello di prendere il classico blues di Chicago e reinventarlo in chiave psichedelica attraverso le geniali improvvisazioni di Bloomfield e Kooper.
I 4 inediti qui presentati sono le alternative version dei 2 brani cardine del disco vale a dire “Albert Shuffle” e “Season of The Switch” a cui seguono “Blues For Nothing” una composizione originale di Al e un brano live “Fat Grey Cloud “ registrato al mitico Fillmore West.
“Albert Shuffle” in questa nuova versione senza fiati è ancora meglio dell’originale e la chitarra di Mike risplende in tutta la sua grandezza testimoniando una volta ancora l’importanza capitale di questo disco nella storia del rock, 7 minuti di pura improvvisazione strumentale di straordinario valore. Discorso inverso per “Season Of The Switch”, in questo caso l’assenza dei fiati non giova al brano, Stills che è un chitarrista coi fiocchi ma non è comunque Bloomfield, Mike se lasciato libero di esprimersi sapeva inventare sonorità pazzesche ed era in grado di reggere da solo tutto il peso di una session così impegnativa. Steve al contrario sa svolgere bene il suo compito ma se si tratta di essere protagonista latita un po’, succede così che tutto il peso della canzone grava sulle spalle di Kooper e la mancanza di un spalla accentuata dall’assenza dei fiati limita un po’ questa nuova versione del grande classico. Molto belle il primo vero inedito del disco “Blues for Nothing”: Uno slow blues di grande impatto con Kooper e Bloomfield in grande forma. Il brano che più mi ha impressionato è però l’ultimo del disco: “Fat Grey Cloud “ altro slow blues in versione live, in questa canzone la grandezza di Bloomfield è lampante, si capisce bene quanto egli fosse innovativo nel suo modo di reinventare il blues rispetto a tutti i suoi contemporanei. E’ lui il vero protagonista non solo di questo eccellente brano ma di tutto il disco. I Brani con Stills sono certamente ottimi anche perché Al Kooper è sempre in grandissima forma ma le vere perle sono le songs con Mike.
In sostanza una ottima riedizione di un disco fondamentale per tutta la musica rock, dotato finalmente di un suono cristallino, altro acquisto obbligato per chi vuole capire l’evoluzione della nostra musica.