Allman Brothers Band – Hittin' The Note

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Sono passati ben 9 anni dal precedente studio album della storica southern band il discreto “Where It All Begins”, da allora ne è passata parecchia di acqua sotto i ponti e la formazione della ABB è cambiata e non di poco; Non c’è più Richard Dickey Betts a scrivere le canzoni e a suonare la chitarra, al suo posto è arrivato in pianta stabile Warren Haynes ( leader dei fenomenali Gov’t Mule, che comunque era gia presente nel precedente disco e in questo è anche co-produttore) con l’aggiunta del talentuoso Dereck Trucks. Un così lungo periodo di assenza genera sempre molta attesa nei fans e nella critica ,soprattutto quando si tratta di una band storica come gli Allman, e questa spesso viene disattesa, il tempo passa impietoso per tutti, le mode cambiano e l’ispirazione a volte se ne va sostituita dalla stanchezza. Beh spaziamo subito il campo da ogni dubbio: Non è questo il caso, la Allman Brothers Bands è in forma smagliante, il disco è bellissimo e glia avvicendamenti nella formazione hanno sicuramente giovato portando una ventata di freschezza di cui sembra giovarne più di tutti il grande Gregg Allman. Le canzoni sono tutte belle e molto ben suonate e a tratti sembra di tornare ai tempi d’oro della band quando Duane dava lezione di classe a tutti e il southern rock apriva nuovi orizzonti musicali.
Bene vediamo di analizzare meglio questo lavoro: 11 songs per oltre 75 musica di altissimo livello, le canzoni sono tutte piuttosto lunghe come da miglior tradizione della band e le jam chitarristiche la fanno da padrone, ricreando quelle atmosfere uniche in cui le chitarre si sostituiscono alla voce, in cui gli assoli e i “duelli” non sono mai fini a se stessi ma sempre ben legati al tema centrale della canzone. Una peculiarità questa che sono loro e i Grateful Dead avevano. Dicevamo delle chitarre, Haynes e Trucks (Derek) svolgono un grande lavoro preciso e grintoso al punto giusto non ostacolandosi mai tra loro anche negli incroci e duelli più intensi il suono è sempre omogeneo e mai confuso. Gregg dal canto suo ha una voce molto ispirata e interpreta le songs in modo molto efficace “quasi sofferto” a tratti tali sono l’impegno che e la passione che ci mette.
Si parte subito alla grande con Firing Line, rock blues di classica matrice southern che ci presenta subito i nostri in grande spolvero, brano trascinante e dirompente che ci fa subito capire che gli Allman stanno facendo sul serio. Primo capolavoro assoluto del disco è la seguente High Cost of Low Living, quasi 8 minuti per una ballata di grandissimo spessore con la prima grande jam del disco. Si continua con Desdemona suggestiva blues ballad in puro stile Gregg Allman e il leader non tradisce interpretandola con la sua solita intensità lasciando poi il tutto nelle mani dei chitarristi per una jam davvero indimenticabile. Brano spettacolare come da anni gli Allman non ne facevano. Troviamo poi alcune cover come Woman Across The River canzone scritta dall’indimenticabile Freddy King, tra le cover segnaliamo anche Heart Of stone ( dei Rolling Stones) intepretata e personalizzata alla grande dalla band. Concludiamo gli episodi più particolari: La conclusiva Old Friend , brano acustico solo voce e slide un vero inno a Gregg Allman, la strumentale Instrumental Illness ( 12 minuti!!) e quello che per me è uno dei brani migliori del disco Rockin’ Horse in cui Haynes e Trucks raggiungono delle vette chitarristiche davvero sorprendenti.
In ultima analisi possiamo dire che l’abilità di Haynes nello scrivere e la sua duttilità nel suonare la chitarra hanno sicuramente giovato molto a Gregg Allman che sembra tornato in forma come 30 anni fa il suo cantato raggiunge dei livelli immensi in alcune songs tipo Heart Of Stone; Haynes inoltre si mette completamente al servizio della band assimilandone il suono senza stravolgerlo dimostrando di essere uno dei chitarristi e compositori più bravi che l’America ci ha regalato negli ultimi 20 anni.
Con questo album gli Allman si riprendono il loro trono di indiscussi re del southern rock, disco favoloso che rimarrà negli anni, uno dei ritorni più incredibili che abbia mai visto, davvero imperdibile!!