Christian Death – Atrocities

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Già nel 1986 esce il primo full length dei Christian Death senza Rozz Williams, “Atrocities”. Valor aveva in ogni caso un ruolo di primaria importanza nella band per uqanto riguarda le musiche, possiamo quindi dire che questo primo album della nuova era non comporti una totale rottura con quanto fatto precedentemente.
Il neo singer dimostra di essere all’altezza del grande Rozz pur utilizzando uno stile diverso, meno sofferto e sicuramente più istrionico, comunque teatrale e in certi tratti più intenso.
Già in “Will-ò-the-wisp” lo possiamo constatare, un pezzo breve, quasi punkeggiante, molto aggressivo ma nel contempo dotato di un alone sinistro.
Nel secondo pezzo canta solo la gentile consorte Gitane Demone: “Tales of innocence” è una ballata lenta e cupa che esalta tutte le doti di questa ottima vocalist. “Strapping me down” è un pezzo sulla falsariga del primo, munito però di una breve introduzione e dal ritmo assai più veloce.
“The Danzig Waltz” col suo piano e gli archi sembra volerci riportare alle atmosfere di “Ashes” suscitando allo stesso tempo l’idea di un’atmosfera apocalittica nell’ascoltatore, atmosfera che prosegue anche nei magnifici pezzi successivi: “Chimere De-Ci, De-Là”, cadenzata e dall’incedere inquietante, che ripropone i cori sinistri e sussurrati di Gitane, la più aggressiva, ma non troppo, “Silent Thunder” e la ballad lenta e malinconica “Strange Fortune”, pezzi che rivelano tutto l’amore di Valor per un certo sound retrò di fine anni ’60. “Ventriloquist” è un pezzo molto più veloce e aggressivo a fare da contrappunto a quelli appena citati. “Gloomy Sunday” è una cover, una sinistra ballata intonata da Gitane Demone col semplice ausilio del pianoforte. “The death of Josef” è un pezzo sperimentale giocato su oscuri campionamenti ambient e recitato da Valor, posto a conclusione dell’album.
Insomma, “Atrocities” è un album davvero valido, in cui i Christian Death mostrano di aver le doti per proseguire anche senza il guru fondatore Rozz Williams, di cui continuano comunque a seguire le ombre. In seguito, Valor adotterà soluzioni più rock ma azzarderà nel contempo varie soluzioni sperimentali, talvolta discutibili. “Atrocities” resta comunque uno dei migliori lavori dei “nuovi” Christian Death e nell’ambiente gothic/dark in generale. Decisamente consigliato.