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Disco d’esordio (dopo l’ep pubblicato per Marsiglia records) per i genovesi En Roco che sbarcano in Fosboury records con un lavoro molto più che delizioso.
Undici tracce che oscillano tra una vena quasi cantautoriale e un pop fresco e spontaneo che lascia trasparire l’evidente influenza di Belle and Sebastian e dei nostrani Perturbazione.
Testi personali ma comunque sempre comprensibili raccontano di storie d’amore dal profumo di gerani e dall’immagine delle verdi colline liguri, a farne da filo conduttore sono i dolci ricordi di momenti e sospiri passati.
Raffinati e mai banali, gli En Roco, sono i moderni menestrelli di amori amari e un pò disillusi ma mai banali ne troppo tristi.
Piccole perle rare da conservare perchè al tatto sembrano quasi di velluto, un pò ruvido, ma sempre di velluto si tratta.
Tra le tracce più significative ci sono sicuramente la title track che, addolcita dal violino di Cecilia, è forse la canzone che meglio riassume lo spirito del gruppo, a seguire “niente di peggio” ovvero la perfetta sintesi dei momenti che precedono la divisione di due innamorati davanti al treno che li allontanerà e che porterà con se il calore di una carezza, e anche la
più ritmata “please do it again”.
Canzoni facili da ricordare e piacevoli, adatte per essere canticchiate per strada per fare tornare il sorriso sulle labbra,
La voce di Enrico è calda e profonda, perfetta per essere accompagnata dalla chitarra acustica che dona all’intero lavoro un sapore di vecchi e felici ricordi.
Forse gli En Roco non porteranno nessuna stravolgente innovazione alla scena indipendente italiana ma hanno creato uno di quei dischi da tenersi stretti nei giorni più freddi e da riascoltare in primavera, sdraiati su un bel prato fiorito.
E ammettiamolo: “ci si fermava il cuore”..