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Non nego di trovarmi un pochino in difficoltà nel recensire questo album di Eric Steckel, una difficoltà che nasce dal fatto che in casi come questo al giudizio strettamente tecnico sul valore dell’opera in sé se ne somma uno di tipo etico. Il punto è che il nostro Eric è un ragazzino di soli 14 anni che già da 3 incide dischi e calca i palcoscenici. Certo questa non è una novità; altri musicisti blues e non solo hanno iniziato da giovanissimi: i più noti e recenti sono senza dubbio Jonni Lang e KWS e forse proprio per questo in me nascono dei dubbi. I due sopracitati dopo un inizio di carriera superpromettente si sono via via persi arrivando ad incidere dischi bruttissimi fatti ad uso e consumo delle major televisive e radiofoniche, evidentemente sopraffatti dalle lusinghe e dalle promesse dei soliti squali del music biz. Ed è proprio qui che inizia il problema etico: è giusto lanciare un ragazzino poco più che adolescente in un mondo pregno di uomini e donne senza scrupoli? Io lamia idea ce l’ho ma trovo giusto tenerla per me e concentrarmi solo sulla descrizione del disco perché alla fine è per questo che siamo qui. Dunque inizio subito col dire che Eric è a mio avviso una spanna superiore ai suoi illustri predecessori citati in precedenza. Superiore come chitarrista ovviamente perchè come cantante (KWS comunque non cantava all’epoca) ha moltissime lacune dettate soprattutto dal fatto che la sua è una voce da bambino. Ma ragazzi credetemi quando imbraccia una chitarra questo ragazzino fa cose straordinarie. Suona con un feeling, una tecnica,una precisione ed una padronanza dello strumento davvero stupefacenti. Moltissimi suoi colleghi “adulti” non raggiungono questo livello e dico sul serio. Il disco in sé è davvero piacevole, forte vibrante intenso come un disco di rockblues deve essere. Ovviamente nei brani, pochi per la verità, dove Eric canta la media si abbassa ma personalmente sono favorevole a questa scelta. Cantando il nostro si fa esperienza, impara a stare in studio e sul palco con un microfono davanti. Il resto lo farà il tempo; tra qualche anno la sua ugola sarà matura e allora il nostro piccolo fenomeno sarà pronto. Anche perché già adesso Eric sa dosare bene la sua vocina e dimostra una buonissima personalità. Ma ora bando alle ciance e passiamo alle song: tutte belle e godibili ma alcune in particolare emergono sul gruppo. “Char-Broiled” uno strumentale devastante dove a tratti sembra di sentire l’immenso SRV tale e tanto è il feeling che questo ragazzo dimostra di avere con lo strumento (una Strato non a caso). Eric dimostra anche non temere nessuno e si cimenta nella cover di “Born Under a Bad Sign” di sua maestà Albert King, la prende la distorce, la rallenta e la ribalta come un calzino facendola sua con wha-wha che compaiono e scompaiono alla velocità della luce. Roba non da tutti ma il risultato non ammette repliche, splendida. Ma Steckel non si ferma certo qui e in chiusura del disco “osa”addirittura misurarsi con Freddy King e la sua “Hide Away” (nel disco il titolo riportato è “Oh Yeah” ), una volta quando un bluesman si presentava per un provino gli facevano suonare proprio questo celebre strumentale, se ne era in grado allora ok altrimenti le porte gli si chiudevano in faccia. Ora i tempi sono cambiati ma insomma questo incredibile brano rimane uno dei banche di prova più duri che ci siano e anche in questo caso il nostro fa un figurone. Anche nei brani più lenti e suggestivi Eric dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio, una bella mano gliela da anche la band come nel caso di “Never Run From The Rain”, la parte cantata dimostra le pecche dette in precedenza ma il risultato è comunque apprezzabile. Stesso discorso per “Lucille”(sempre per scomodare i maestri) riletta più nello stile texano di SRV. Non c’è molto altro da aggiungere, avrete già capito da soli che Eric Steckel ha le potenzialità per diventare davvero un super, ora ancora non lo è ma la via è senza dubbio quella giusta con la speranza che non arrivi qualcuno a mettergli in testa strane idee ; la strada del blues è fatta di sudore e lacrime, bisogna essere disposti a sgobbare parecchio per emergere e diventare dei grandi. Eric ha senza ombra di dubbio le capacità per farlo, incrociamo le dita e speriamo in bene, sarebbe davvero un peccato perdere un ragazzo dal così grande talento.