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Ci sono apparati uditivi che odiano dover fare i conti con gli anni 80, ancor peggio con la disco-dance anni 80. Proporgli la stessa pappa però, in chiave misto techno e drum’n’bass, renderebbe la pillola sicuramente un po’ meno amara. Questo è quello che effettivamente prova a sperimentare la spiritosa dj di Grenoble Caroline Hervé in arte Miss Kittin che, ovviamente non con i predetti intenti terapeutici, con “I Com”, dal rigore electroclash combinato ad ironia synth-punk ed assurde trame hip hop, riesce in qualche modo ad attirare l’attenzione anche degli irreprensibili ottanta-fobici. Di certo non ci troviamo di fronte ad un album che spicca per elevata ricercatezza ed innovazione sonora, peraltro su dodici brani più di qualcuno risulterebbe anche al limite del kitsch (Requiem For A Hit), ma di certo per coloro che amano le autentiche atmosfere da club underground brani come “Kiss Factory”, “Allergic”e “Soundtrack Of Now” ne rappresentano sicuramente la migliore espressione. Si diverte a giocare con il suono delle parole nell’electro-punk di “Meet Sue Be She” ma prima preferisce addolcirci per qualche minuto lanciandosi nel simil-trip-hop di “Happy Violentine”, con tanto di Thies Mynther al piano. Unico inchino incondizionato scatta di diritto sicuramente con la cupa e introversa “Dub About Me”, pregiata manifestazione di potenza emozionale dalla melodia urgente e ansiosa. In altre parole un disco che per quanto al primo ascolto possa apparire inservibile ed inutilmente tecnologico, riesce in quei pochi episodi a rimanerti in testa e a lasciarti inevvertitamente con un inquietante sorriso ebete sul volto.