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Nella maggior parte delle situazioni, i modi di dire popolari, risultano tediosi e il più delle volte anche grossolani e privi di utilità. In questo spazio e in questa circostanza ritengo, al contrario, che “Dio dà il pane a chi non ha i denti” sia il modo migliore per esprimere a grandi linee la considerazione nei confronti di questo gruppo. E aggiungiamoci anche che nel contesto specifico “Dio” e “i suoi esperimenti” forse hanno peccato un po’ di presunzione. Mi dispiace per chi soffre di “stampafobia”, ma in questo caso ogni riferimento a persone o cose non è affatto casuale. Non è il caso di discutere sulle potenziali abilità tecniche dei quattro. Il punto è un altro. Il modo in cui si sono presentati e quanto sia rimasto di autentico nelle loro composizioni. Altro atroce dubbio! Ragagnin o rivista per teenagers? Dei brani nati in inglese e trasformati in italiano? Ma per quale assurdo motivo? Lasciati com’erano sarebbero risultati, ai più difettosi di esterofilia, un po’ meno banali, forse! “…con i suoi rossetti, trasparenza e fragole…”????. Cos’è un inserto omaggio del “Cioè”? Un gruppo in allarmante crisi di identità. Al limite tra un pop-rock adolescenziale e destabilizzanti “scimmiottamenti”. Negli episodi più inascoltabili ci ritrovi un po’ di Velvet e un po’ di Le Vibrazioni, mentre in quelli più ispirati e lievemente accettabili un vano tentativo di ringraziamento ai propri mecenati, ma anche qualche breve richiamo agli Interno 17 (unico riferimento sicuramente involontario). La conferma di quanto detto arriva direttamente dal timbro del vocalist che in maniera chiaramente forzata, in alcuni passaggi, sembra prendere in giro la onesta voce di Samuel, mentre in altri ti propina il solito lagnoso Daniele Groff. In “regia” qualcuno si cimenta in esperimenti che risulterebbero sì di tutto rispetto, se solo però avessero una sensata corrispondenza con il reale ed iniziale contenuto dell’album. In altre parole si prova ad ingentilire del materiale altamente mediocre con richiami alle più recenti atmosfere “Terrestri” o con impronte di quell’elettronica che in alcuni casi riporterebbe addirittura ad un Prefuse 73. In buona sostanza un esperimento malriuscito, difettoso, pertanto da passare nell’inceneritore.