Giardini di Mirò – North Atlantic Treaty Of Love

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Ascoltando questo recente ep dei Giardini di Mirò la reazione più facile è stata certamente lo stupore per le capacità di questa incredibile band italiana, capace di far progredire la sua musica senza perdere mai in qualità come dei fantastici prestigiatori. Succede così che la band emiliana tiri fuori dal cilindro un brano ballabile ed elettronico come l’iniziale, bellissima, “Othello” nella quale il chitarrista Jukka recita brani dell’opera Shakespeariana su una base degna dei migliori esempi di dance indipendente.
Notevole anche l’esperimento di “Little cesar” che vede un conflitto tra una canzone post-rock nel classico stile dei Gdm con l’improbabile cantato rap dei Zucchini Drive. Anche se questi miscugli non sono certo novità (13&God, cLOUDDEAD…) devo dire che il risultato è molto piacevole. Più classica la bellissima cover di “Blood red bird” di Smog: suonata benissimo nella sua litania malinconica viene impreziosita dalla recitazione finale de “Il cielo in una stanza”. Risulta invece un po’ anonima la strumentale “The perfect trick”, nonostante il buon arpeggio finale.
Degni di nota i quattro remix che vanno a chiudere il disco, particolarmente quello di “Once again a found farewell” straziata dalle abilissime mani di quel fenomeno di Apparat tra momenti di quiete e vere e proprie deflagrazioni sonore, e “The swimming season” riletta dagli Hood che riesce a mantenere la sua intensità anche con l’aggiunta di splendide sonorità ipnotiche.
Un ottimo prodotto questo ‘North atlantic treaty of love’ che fa ben sperare nel prossimo disco dei Giardini di Mirò e che permette di godersi quasi quaranta minuti di ottima musica sempre pronta a rinnovarsi riuscendo a mantenere le caratteristiche che hanno reso nota la band.