Green fog festival: L'armata green fog (che tremare il mondo fa)

Della svolta musicale dei Meganoidi se ne è già parlato parecchio, tanto che ormai non è certamente più una sorpresa, ma se un paio di anni fa mi avessero detto che avrebbero anche aperto una etichetta discografica che si impegna a produrre alcune delle migliori realtà genovesi non credo proprio che ci avrei creduto. Così invece è successo e ieri sera c'è stata la prima festa-concerto della Green fog records. Ad aprire la serata ci pensa Tarick1 con la sua elettronica divertente e sempre ben suonata. Oltre alla buona musica bisogna riconoscere che la band ha anche una grandissima presenza scenica, che certamente non guasta. Una mezz'ora di house stramba e vitale che coinvolge gli ancora pochi presenti. Subito dopo salgono sul palco quelle che oramai sono vere e proprie glorie locali. I Cut of mica hanno grinta da vendere e ottime canzoni, sono una di quelle band che ho visto parecchie volte suonare dal vivo e che mai mi hanno deluso. Anche loro hanno a disposizione una mezz'oretta nella quale lanciano sul pubblico la loro tonnellata di math-rock in pieno stile Shellac. A questo punto non ci resta che aspettare il disco d'esordio in uscita in ottobre, anche se gli unici due brani reperibili per ora (“S.a.r.” eseguita anche ieri sera come sempre con Monica delle Starfish alla voce) di certo non hanno ancora stancato. I Marti sono una piacevole sorpresa, non li avevo mai sentiti dal vivo ma col loro gusto retrò e con le loro canzoni new-wave melodiche hanno fatto proprio un bel live. Pur non proponendo nulla di incredibilmente nuovo e ricordando anche molto gruppi come i Cousteau (anche come stile) la loro performance è stata molto piacevole da seguire. Grazie all'uso particolare di contrabbasso, fisarmonica e fiati e con giri di chitarra molto ammiccanti le loro canzoni scorrono sul pubblico senza difficoltà, particolarmente il singolo “Buying things from your past”, anche se ammetto che non mi stupirei di sentirlo entro breve come colonna sonora di qualche pubblicità. Gli En roco al contrario degli altri gruppi mi sono sembrati un po' spenti ieri sera rispetto ai loro soliti live. A parte un'ottima “Giorni senza frette” e una finale “La notte si avvicina” eseguita molto bene il resto del concerto è stato poco coinvolgente e privo della loro capacità di concentrare l'attenzione nonostante la tranquillità della loro musica. Beh ho la certezza che si rifaranno alle prossime uscite. A chiudere il festival i padroni di casa Meganoidi che propongono le loro nuove canzoni senza però tralasciare una “Zeta reticoli” e una “Inside the loop”, con particolarmente la seconda che suona ancora di passato. Favolosa come al solito “We”, una carica di energia e di ottima musica che non può non spiazzare e appassionare il pubblico. Ottima anche l'esecuzione di “Dai pozzi” e la struggente e intensissima “Un approdo” che chiude alla grande un piacevolissimo concerto. Una splendida serata di musica che meritava la presenza e tutta l'attenzione possibile per i gruppi sul palco, specchio di una Genova musicale che non sta certo con le mani in mano e che potrà tranquillamente imporsi nel panorama nazionale se continueranno a esserci così tante ottime idee e gente che è pronta a investirci tempo, denaro, ma più che altro passione.

Foto a cura di Anna Positano:
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