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È estate! I Sonic Youth decidono di partire per le vacanze e lasciano a casa (definitivamente, a quanto pare) quel musone di Jim O’Rourke. E che vacanze possono essere quelle dei giovani sonici? Sole, mare, feste con gli amici e casa da pulire, flirt sulla spiaggia, ma anche temporali, sentieri boschivi che si smarriscono, caldazza insopportabile, litigi tra amici, all star sugli scogli e schiene scottate. Ma che succede allora? I quattro sfornano il disco dell’estate, con enfasi pop, ma senza perdere in qualità. “Reena” parte subito alla grande, Kim Gordon mi accoglie sulla porta col sorriso sulle labbra e con le braccia aperte, senza stonare troppo, mentre gli altri tre fanno festa nel retro. E poi tutto segue nel migliore dei modi: “Incinerate” è la pop song come mai ne hanno scritte e come non ne ho mai ballate (vedete voi in che senso). “Do you believe in rapture” è soft, è una serata a guardare le stelle che si affacciano tra i monti, rapiti dall’atmosfera.. “Sleepin around” è un rock’n’roll da cameretta, una teenage riot (nel vero senso di rivolta adolescenziale) per giovani debosciati che preferiscono correre nei campi urlando frasi a caso per poi buttarsi nell’erba alta. Con “What a waste” si ritorna al principio della vacanza, sebbene qualche diverbio. Che poi è normale arrabbiarsi con i compagni di viaggio, gli scazzi sono sempre dietro l’angolo ed evitarli è difficile. “Jams run free” è uno dei pochi pezzi non così convincenti. Ma si sa, l’estate porta anche delusioni, su tutte la crisi di mezza vacanza (non voglio stare qui, non voglio tornare). “Rats” è l’inquietudine di una notte in cui ci si trova da soli in una città sconosciuta. Non trovi più la strada dell’andata, l’importante è mantenere il self control e saper ridere di questi affascinanti contrattempi. “Turquoise boy” e “Lights out”: eh sì, lei/lui è bellissima/o ma non ti degna di uno sguardo. Meglio arrabbiarsi o rattristarsi? “The neutral”: lui litiga con lei, loro litigano con gli altri, quella là pensa solo al lavoro, il tizio passa il tempo con il cane. Non mettetemi in mezzo! Infatti io mi defilo e sto bene lo stesso. “Pink steam”: sono qui, sono lontano, sono un dio dorato. Amatemi o chiamate una sonic nurse a soccorrermi. “Or”: placida è la notte, il mare è bellissimo quando non ci sono le luci, un mare che scintilla come di diamante. “Helen Lundeneg”: il ritorno provoca sempre scompensi. Tutto è rumoroso. Meglio così, aiuta. Le vacanze sono state belle, divertenti e rilassanti, ora però è tempo di mettersi di nuovo al lavoro. Seriamente.