Daughters – Hell Songs

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Al secondo disco dei Daughters il riferimento più diretto alla loro musica ci arriva direttamente dai tempi della Amphetamine Reptile, più precisamente dal delirio sconnesso di casa Cows. Di pari passo poi tutto il resto: il background hardcore del gruppo che con ‘Canada Song’ aveva partecipato insieme a Locust e An Albatross e rifare il trucco alla musica estrema, il contratto firmato per Hydrahead, l’empasse che il genere stesso sembra patire e la necessità di allestire un tendone da circo intorno alla musica con la scritta “non siamo fuori tempo massimo, altrochè!”. ‘Hell Songs’ si presenta come la summa massima di tutte queste caratteristiche – tanto che il disco dura addirittura dieci minuti in più del precedente e le canzoni diventano VERE canzoni e non pastiche dada da un minuto (non che questo fosse stato un male, intendiamoci) – portatore di un suono dissonante che strizza l’occhio tanto al noise quanto al frullatore di generi messo in piedi da certo posthardcore tanto di moda. Lasciato quindi da parte il grind i Daughters riescono nella titanica impresa di diventare una delle prime fuffe art-core messa in piedi per gli ascoltatori di certo hardcore evoluto – visto che poi di casa Amrep citano giusto la schizofrenia. E il rumore? La sporcizia? La paranoia?