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Quella che esce dalle note dei Ned è energia pura, capace di mischiare il math-rock più classico con esplosioni noise fenomenali, il tutto accompagnato da una voce che vomita bile sul microfono; basta ascoltare un pezzo come “Destroy alla windmills”, potentissimo e quasi sofferto nella sua furia sonora per giustificare tale descrizione.
Certo non tutti gli episodi dell’album sono riuscitissimi: “44%” sembra una canzone degli Strokes – in peggio -, ma fenomenali intermezzi come “Marketing” non sono, al contrario, musica che si riesce ad ascoltare così facilmente. La particolarità più piacevole di questo album del trio francese è sicuramente la capacità di sorprendere spesso e volentieri l’ascoltatore con trovate sonore spiazzanti e molto gradevoli, come gli intrecci sonori della splendida “Il vaccino”, oppure come la frenesia rock decadente di “Mr poddle” o il quasi punk-funk devastato di “Voices in the sink” – assurda nella sua follia creativa.
‘Rien, merci’ è, in definitiva, un ottimo disco rock con parecchi cambi di rotta musicali che gli danno la favolosa caratteristica di non essere mai banale risultando sempre interessante all’ascoltatore. Una vera e propria deflagrazione sonora che difficilmente manca il bersaglio.