How Les Fauves could change your life…

  • Rocklab: Ho visto il vostro soundcheck e, groovy-sound a parte, sono rimasto colpito dalla vostra attrezzatura, un campionario di strumenti fetish-vintage! Lap steeel guitar, farfisa, una teardrop..
  • Les Fauves: Beh sì, e ne andiamo orgogliosi, hanno un sound caldo che difficilmente adesso riesci a trovare. L’unico inconveniente è che il soundcheck ti dura il doppio!
  • R: Troviamo gli stessi strumenti anche nel disco in uscita a Febbraio? Parliamone un po’…
  • LS: Beh, inanzitutto, visti I tempi dell’indie, diciamo pure che uscirà ad inizio Marzo. Abbiamo un 13 pezzi, o forse 14 a seconda se ci gira o no la Ghost Track e modestamente dico che è un bel lavoro, che piacerà.
  • R: Avete già programmato la sua promozione?
  • LS: Abbiamo pensato a due video, uno dovrebbe uscire prima dell’album, come spinta per il disco, e uno, se tutto va bene, per l’estate, per una canzone un po’ più… come dire…
  • R: Diciamo … “orecchiabile”
  • LS: Mmmm sì va, che è un aggettivo abbastanza neutro. Singoli a parte ci sono un sacco di brani che girano bene, pezzi che potenzialmente potrebbero essere altri singoli, e che hanno fatto presa alle persone che hanno avuto l’opportunità di sentire in anteprima il lavoro. Sono tutte canzoni con un’ottimo potenziale.
  • R: Una curiosità: che “bacino di canzoni” avete? Abbiamo da poco parlato con gli Styles che hanno da parte più di 100 pezzi…
  • LS: Noi siamo più modesti, come pezzi finiti e che ci convincono, contando brani che non andranno su cd e altri che non facciamo più penso… una 30ina, contando anche quelli dell’Ep.
  • R: How our dildo can change your life. Un ep che ha spopolato tra download, soprattutto del video che, a mio parere, come primo video è girato molto bene. Colori acidi, atmosfera pop…
  • LS: A me non piace (specifica PUXX). Forse non è proprio quello che noi volevamo, ma alla fine è stato un giusto compresso tra dove volevamo arrivare e I mezzi che avevamo. Certo ci sarebbe piaciuto qualche cosa di più artistico, solo che si correva il rischio di una forzatura, di voler apparire strain per forza. Alla fine ne siamo soddisfatti, è anche arrivato in tv.
  • R: Immagino agli orari nottambuli di Brand new
  • LS: Si, non esageratamente, ma l’importante è esserci arrivati.
  • R: Parliamo un po’ di questa nuova parte del tour, anche se sembra che siete in tour da una vita. Piccole date in ogni parte d’Italia che vi hanno portato a Roma per la quarta volta se non sbaglio.
  • LS: Si, anche se questa volta è con il tour di promozione all’EP. La volta precedente siamo venuti in supporto dei Dirty Pretty Things e poi come Progetto Demo.
  • R: Progetto Demo sembra essere il nuovo trampolino di lancio per le bands, dopo di voi ci sono stati i Micecars. È strano il fatto che proprio quando le etichette hanno incominciato ad interessarsi a questo concorso sia finito.
  • LS: Sì, però noi non siamo arrivati al contratto grazie a Progetto Demo. Molti credono che sia stato quello, o la data in Spagna ma non è così. Abbiamo incontrato Fiorenza, il nostro produttore, al Soundlabs in Italia e la Urtovox, la nostra etichetta, non sapeva niente della nostra vittoria nè del concorso.
  • R: Sul vostro sito c’è un intero album fotografico dell’esperienza al Benicassim!
  • LS: Ah ah ah! Siamo stati delle groupie! Appena ne beccavamo uno giù di foto ricordo! Penso che avremo rotto le scatole a metà del cast sul cartellone.
  • R: Ultima domanda: come sono andate le sessioni di registrazione?.
    (tutti indicano PUXX).
    Perchè indicate tutti lui?
  • LS: È il più tecnico, dobbiamo ammetterlo
    (PUXX prende la parola)
    Siamo entrati in sala con le idée chiare, gli arrangiamenti erano già tutti decisi. È il nostro modo di lavorare, nella nostra sala prove, quando la canzone prende forma, siamo soliti registrare una demo “professionale”. Cioè, non una presa diretta ma un traccia per traccia provvisorio, per renderci davvero conto di come suona ogni strumento.
  • R: Beh direi che è un metodo di lavoro ottimo
  • LS: Non hai idea del tempo che risparmi, spesso alle registrazioni e ti rendi conto che qualcosa non va e sei costretto su 2 piedi a metterci una pezza, in questo modo invece tutto è già pronto. Certo poi il fonico e il produttore ci hanno dato una mano ma è stata più una cura dei dettagli. Avevamo già tutto in testa e siamo contenti di essere riusciti a dirlo nel modo migliore