Intervista a S.J. Esau: Fear of the cats

  • Dopo averlo sentito dal vivo a Genova qualche settimana fa, e dopo aver ascoltato il suo album uscito per Folltribe nel 2005 e di prossima ristampa per la Anticon, posso dire che S.J. Esau è uno dei nomi su cui sono pronto a scommettere per il 2007.
    Ho raggiunto (con non pochi problemi dato il mio scarsissimo inglese – a proposito ringrazio per l’aiuto Francesco Vitale e Paolo Viscardi) Samuel via e-mail per parlare della sua musica, dei traguardi raggiunti, di quello che ci aspetta e di gatti.

    Rocklab: Partiamo dagli album: nei titoli dei tuoi lavori ricorre spesso la figura del gatto. Puoi dirmi qualcosa su questa curiosità?

  • S.J. Esau: Si, i gatti mi terrorizzano. Il titolo “Wrong faced cat feed collapse” nasce come parte del concetto dell’artwork, nato appunto insieme al titolo da una conversazione tra me e il mio amico Oliver Marler che normalmente cura la grafica dei miei lavori.
    Per quanto riguarda “Life of a cat (ost)” era abbastanza conosciuta la cosa dei richiami ai gatti nei miei lavori, così mi era stato chiesto da Duncan Flemming aka War against sleep di comporre una colonna sonora dal vivo per un vecchio film muto in bianco e nero sui gatti per una delle sue serate “Silent night” nelle quali, appunto, i musicisti suonano dal vivo colonne sonore per film muti.
    Al mio amico Twocsinak piacque quello che feci e mi propose di incidere uno split – per metà la mia colonna sonora e per l’altra metà le sue 9 parti di “For point tool eater” sulle quali stava lavorando in quel periodo. Per “Stop touching my cat” il titolo venne dal titolo di una e-mail che mi aveva mandato il mio amico Team Brick mentre la copertina era un disegno di Oliver già pronto. Non l’ho fatto apposta di riempire la mia discografia di gatti, semplicemente è successo. Penso però che la smetterò adesso, sta diventando una cosa stupida.
  • Rocklab: Andando a “Wrong faced cat feed collapse”, il disco è veramente imprevedibile, particolare e mutevole nelle sonorità: come definiresti la tua musica?
  • S.J. Esau: Quando la gente mi chiede cosa faccio io rispondo sempre “pop sperimentale” perché è semplice. Mi piacciono le liriche, le melodie, le combinazioni di suoni divertenti e i cambiamenti sonori imprevedibili. Quindi in definitiva sto portando in giro delle idee musicali che mi piacciono e spero che qualcosa di inaspettato succederà lungo questo percorso.
  • Rocklab: Il tuo ultimo disco è uscito un anno fa per la ottima etichetta Fooltribe, fra poco verrà nuovamente pubblicato dalla storica Anticon. Come sono nati questi sodalizi?
  • S.J. Esau: Un po’ di anni fa stavo facendo un concerto nella mia città natale, Bristol, e tra il pubblico c’era una ragazza chiamata Nadia. Le piacque la mia musica e poco tempo dopo mi contattò per chiedermi se volevo fare qualche serata in Italia; io non avevo mai suonato fuori dall’Inghilterra e lei non aveva mai organizzato prima un tour, quindi è stato veramente emozionante per entrambi e anche molto divertente.
    Lei ebbe un piccolo aiuto da Tizio della Fooltribe per organizzare alcuni spettacoli, quando l’ho incontrato m’è piaciuto il suo modo di lavorare e mi ha invitato a tornare. In quel periodo stavo cercando qualcuno per pubblicare “Wrong faced cat…” e chiesi a Tizio se era interessato per la Fooltribe. Nello stesso tempo un’altra etichetta DIY di Bristol lo fece uscire; nessuna di queste etichette aveva distribuzione quindi non c’erano problemi per il fatto che stessi cercando una etichetta più stabile per promuoverlo.
    Poco dopo scoprii che l’incredibile Anticon era interessata! Avevo aperto a Why? A Bristol e il suo concerto mi aveva totalmente conquistato. Uscì fuori che gli era piaciuto il mio cd, quella notte lo forzai abbastanza che finimmo a collaborare a una nuova versione delle mie canzoni. Rimanemmo in contatto e suonammo altre volte assieme, poi un giorno pensai “Ma che diavolo!” e gli chiesi se era possibile mandare un po’ di roba alla Anticon; con mia sorpresa rispose di si e sempre con maggior sorpresa mi risposero quasi subito dicendomi che erano veramente interessati.
    La Anticon è un collettivo e prima di prendere qualche nuovo artista a bordo tutti e otto i ragazzi dell’etichetta devono essere d’accordo, quindi sono rimasto piacevolmente stupefatto quando han deciso di farmi firmare. Non potrei immaginare una etichetta migliore per la mia musica.

    (nda. Nella risposta viene proprio chiamato Tizio, ho lasciato così)

  • Rocklab: Sono rimasto piacevolmente impressionato dalla grinta e dalla forza comunicativa del tuo concerto. Come si è andata a formare la tua spiazzante dimensione live?
  • S.J. Esau: Grazie! Dato che la mia maniera di registrare non può essere replicata dal vivo se non con una band numerosa ho preso un approccio totalmente diverso. All’inizio suonavo semplicemente con la chitarra acustica con un amico al violino e al basso, poi ho preso in prestito una delay unit da mio fratello. Ho aggiunto dei loop e lentamente ho portato i miei concerti a diventare un one man live basato sul multitraccia. Sembra che alla gente piaccia questa maniera di suonare e (anche se richiede molta concentrazione) è molto divertente per me.
  • Rocklab: Quanto è stata influenzata la tua musica dalla tua città di provenienza, Bristol, come culla di alcune delle esperienze musicali più interessanti degli ultimi anni?
  • S.J. Esau: Mi ispira costantemente. Alcuni dei miei artisti preferiti vivono a un tiro di schioppo da me. Dietro l’angolo c’è Knowldge of bugs, Twocsinak al momento vive in casa mia, Gravenhurst, Bronnt Industries Kapital, Freeze Puppy… potrei andare avanti a lungo.
  • Rocklab: Suoni spesso in Italia. Qual’è la cosa che preferisci e quella che odi di più di questa nazione? C’è qualche musicista italiano con cui ti piacerebbe un giorno collaborare?
  • S.J. Esau: Adoro suonare in Italia. Ho incontrato tantissima gente splendida e mangiato ottimo cibo prima dei concerti. Il pubblico normalmente è molto interessato a quello che suono e… ho già detto del cibo?
    Ho visto molti ottimi gruppi suonare in Italia. Sembra che ovunque guardi ci sia ottima musica.
    Davvero, non ho niente di male da dire sull’Italia.
  • Rocklab: Per finire, quali progetti hai per il futuro dopo la pubblicazione di “Wrong faced cat feed collapse” per la Anticon?
  • S.J. Esau: Sto già lavorando da un bel po’ di tempo al prossimo disco, ci metto sempre un sacco a finire un album e sono più o metà di questo. Tutte le canzoni sono già scritte e ho già registrato molte cose ma c’è ancora molto lavoro da fare.
    Penso verrà fuori meglio di “Wrong faced cat…”, o almeno lo spero. C’è molta gente diversa che suona su questo nuovo album e mi sembra che stia crescendo con molto materiale divertente. Oltre questo non so.
    Onanist homework robot and the guano ignoramus (il mio progetto parallelo con Team Brick) potrebbe essere pronto entro breve, sono tre anni che lavoriamo al disco. Vedremo cosa succederà.

    Photo by Anna Positano