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Isolazionismo dai minimali accenti psichedelici. Il progetto Lichens del già 90 Day Men Rob Lowe, torna con questa nuova uscita taggata Kranky. Le orchestrazioni atmosferiche vanno descrivono lande spoglie e sfocate. Il sipario si apre ed ecco “Vevor of Agassou “, un’ immagine torbida dove la chitarra si insinua delicata e vibrante. Gli otto minuti abbondanti di “Faeries ” proseguono la tessitura della tela sonora consolidando il lento metabolismo dell’ album con sottili cenni di pianoforte. “Bume ” è una lama affilatissima dove la chitarra in bilico tra hendrix e sopratutto Neil Young penetra sottopelle. “M St r ng W tchcr ft L v ng n Sp rt ” è un’ evoluzione epica di feedback, chitarre, droni ed organo. La finale “Sighns ” pone il sigillo su un disco a dir poco denso e sabbioso. Più borderline di Six Organs of Admittance, “Omns ” si colloca come possibile anello di congiunzione tra avant folk, post-rock ed ambient chitarristico con classe e disinvoltura.