Baroness – Red Album

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Ciao, sono ‘Red Album’ e sono finalmente uscito. Sono il disco più bello dell’anno. Sono il disco psichdelico che piace ai metallari, sono il disco metallino che piace ai tipi post, sono il disco post che piace ai tipi estremi, sono sludge per indiboi, sono alternativo per doomers presi a bene, sono prog ma non sono presuntuoso, mi diverto e strabordo dappertutto urgenza di suonare e suonare e suonare e spaccare e sentire il groove – il groove!! nella carne e nelle ossa e la batteria tribale e quelle chitarre liquide e quei muri distorti che spuntano all’improvviso e quel sapore di casa, quell’armonia che emerge dalle tessiture settantiane, quello spunto southern, quella copertina. Inutile sparare influenze, che sarebbero delle più disparate: rock, come dovrebbe essere quando non si chiede come dovrebbe essere ma esce fuori rotolando infuocato dalle casse. Dalla calda Savannah i Baroness se ne escono con un esordio capace insieme ai due EP e allo split con gli Unpersons di proiettarli a livelli stratosferici che, si spera, non gli faranno venir voglia di mettersi a dormire sugli allori. Intanto si gode fortissimo.