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Quello di Guillaume Eluerd non è altro che un gradevole pop cantautorale fresco e romantico, nel quale le parole del musicista francese vanno a incastrarsi come l’esatto pezzo di Lego su basi raffinate e di ampio respiro, dolci e precise nella loro semplicità.
Le undici canzoni di questo ‘The Year Of The Dog’ avvolgono l’ascoltatore con eleganza grazie a scelte sonore azzeccate e mai invadenti, per più di quaranta minuti ci si trova faccia a faccia con brani sognanti e leggeri come l’intensa Failure, con ballate orecchiabili come No Soap o la bellissima canzone successiva Ballad (appunto), deliziosa nella sua ripetitività. ‘The Year Of The Dog’ è un disco innamorato e candido, un disco pieno di ossigeno come un luminoso cielo azzurro. Magari non sarà un capolavoro o un disco che cambierà la storia del cantautorato europeo, ma è un ascolto leggero come una piuma che scorre piacevolmente facendo ben pochi sforzi.
