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Il ritorno dell’etichetta piemontese Stuprobrucio dei torinesi Drink to me è affidato ai marchigiani Key-lectric, ennesima prova di quanto siano prolifiche di ottime proposte queste due zone dell’Italia.
Il trio anconetano colpisce subito grazie a un post-punk ritmico e ossessivo, spicca subito in “Blanking generator” l’orecchiabilità dei brani data da ritornelli semplici e ipnotici che germinano subito nell’ascoltatore aiutati anche da una incredibile ball abilità della proposta.
A dare valore al disco, oltre alla precisa e coinvolgente costruzione dei ritmi è la chitarra, acida e gracchiante ma sempre perfetta nel dare forma alle canzoni con suoni elettrici e industriali che danno significato alla grafica da transistor del disco, come se il riferimento più immediato fosse una centralina dell’Enel.
I Key-lectric danno così forma a un album tagliente, ben composto e articolato, capace di rapire l’ascoltatore con irruenza e intelligenza, ossia presentando un cd capace di divertire per la sua rapidità senza rinunciare a una interessante ricerca dei suoni. Un ottimo lavoro sotto ogni aspetto, un disco dal piglio internazionale che lascia più di una traccia del suo passaggio dopo l’ascolto, sia grazie ai singoli spunti dei brani che per la resa generale della mezz’ora di musica che contiene.