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8 maggio 2011 | Monotreme | jenniferever.com |
Silesia
Se questo “Silesia”, nuovo disco degli svedesi Jeniferever, fosse un libro si potrebbe facilmente descrivere come un lavoro scritto bene, usando le parole giuste, con uno stile elegante.
Sicuramente si potrebbe tacciarlo di verbosità, di pesantezza nel suo complesso nonostante i singoli suoi capitoli siano interessanti da leggere. La narrazione nel suo piccolo è avvincente ma il senso generale siperde. Pagine e pagine e parole che diventano note e poi riff e parole e suoni piacevoli che si uniscono e diventano capitoli e canzoni che sembrano venire da un mondo distante, ovattato ma genuino, onirico e pieno di emozioni che tendono al vero.
Un mondo che, dalla prima traccia Silesia, ruota attorno a colline, chiese, oceani, scogliere per poi concludersi con Hearths. Percorsi affascinanti e belli, ma alla fine troppo stancanti. Non un disco facile, non un lavoro da gestire come un sottofondo ma 9 tracce che ad un certo punto sono 30, oppure 90.
Ogni canzone vola via in un attimo, ma i 55 minuti del disco sembrano un’eternità.