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7 Febbraio 2012 | Epitaph | DrDogmusic.com | ![]() |
Vi piacciono i Fugs? A me poco ma fa niente. I Dr. Dog invece li apprezzo, nonostante i punti in comune con la band di New York siano molti (per capirci quell’effetto: “O mio Dio devo aver di nuovo rotto le cuffie dell’iPod, ah no, è registrato proprio così”). Diciamo questo a favore di chi non conoscesse a menadito la parabola creativa del quintetto di West Grove, Pennsylvania.
Il problema di queste band (sempre che di problema si tratti) è che bisogna scavare sotto la patina di “sporco”: batterie slabbratte, chitarre acustiche in saturazione, prima di arrivare alla fonte cristallina dell’essenza creativa. Limpida, fresca, e concedetemi, dissetante in questi tempi di arsura musicale.
Sono queste le melodie che personalmente apprezzo di più, brani che esplodono in tutto il loro splendore al quarto, quinto, sesto ascolto. Non abbiate fretta quindi e lasciatevi conquistare dalle dodici tracce che compongono “Be The Void”, sesto lavoro dei Dr. Dog. Qualche altro riferimento oltre ai già citati Fugs? Quando i suoni sono acustici viene in mente Neutral Milk Hotel, accendendo la corrente ecco spuntare i Built To Spill o i Guided By Voices, ma nella terza traccia, “These Days”, può far addirittura capolino il buon Casablancas con i suoi Strokes.
Non temete però, se avessero voluto i Dr. Dog sarebbero potuti diventare i Kings Of Leon ma fortunatamente per noi e per loro hanno preferito rimanere Dr. Dog.