Andrea Ra – Compleanno Radio Rock @ Circolo degli Artisti 01/06/2012

ATTITUDINE E VISUAL: Il Circolo degli Artisti si veste di nero, e ovunque si vedono i collaboratori e i fan di Radio Rock con magliette celebrative per i 28 anni della radio per eccellenza di Roma. La scelta di festeggiare una radio così importante in un locale simbolo dei live in capitale è vincente, e ovunque nel giardino e all’interno del locale c’è gente che ricorda, racconta, si confronta con storie di musica e radio. Una moltitudine di persone sia all’interno che all’esterno davvero notevole. A celebrare la serata, ospiti sul palco tre artisti così differenti tra di loro, eppure di grande impatto: Eva Poles – voce dei Prozac+ – , Pierpaolo Capovilla e Kole Laca, Andrea Ra. Nessun allestimento scenico particolare, tranne un banner identificativo di Radio Rock – che si ripresenta naturalmente anche nel giardino e nei vari angoli del locale.

AUDIO: L’acustico di Eva Poles non ha dato alcun problema: senza sbavature, è stato impeccabile. Il reading di Capovilla a tratti era coperto dai suoni incisivi delle tastiere di Kole Laca, ma era qualcosa di dovuto, che doveva per forza di cose andare così. Il live di Andrea Ra, invece, non è andato benissimo. Il problema del Circolo ultimamente pare essere realmente l’acustica: quando sul palco sale un artista simbolo del rock, la voce inevitabilmente scompare e si sentono solo gli strumenti. Il che, con Ra, non dispiace affatto essendo lui un virtuoso del basso, ma è comunque un peccato, un qualcosa che va risolto.

SETLIST: Eva ha presentato il suo ultimo lavoro, Duramadre, disco con 10 tracce delle quali una in inglese scritta per lei da Max Zanotti (ex Deasonika, nonché suo produttore). Capovilla ha invece regalato ai presenti la lettura di alcuni brani di Sergej Esenin, e sul finale ha chiuso la sua partecipazione con una poesia di Majakovskj dedicata ad Esenin stesso. Andrea Ra ha portato sul palco una miscellanea dei brani della sua discografia (Mr. Vanni, Balli con me, Agnello…).

PUBBLICO: Caloroso, presente, forte, coinvolto e…carico. I fan di una radio che sono cresciuti con quella stessa radio: il compleanno di Radio Rock è stato un appuntamento di famiglia.

LOCURA: Divertenti i momenti dei “premi”: Radio Rock ha messo in palio un biglietto per lo Sziget Festival, ha regalato magliette e cd ai presenti in sala.

MOMENTO MIGLIORE: Tutta la serata è stata piuttosto scorrevole, forse con qualche pausa pesante durante il reading di Capovilla. Una sorpresa piacevole è l’acustico di Eva, che si conferma un’artista rinnovata rispetto all’esperienza dei Prozac+. Uno stupore mai finito, invece, le mani di Andrea Ra che con il basso riesce ad essere inimitabile e semplicemente brillante.

CONCLUSIONI: Partendo dal presupposto che Capovilla sa rendere alla perfezione le letture dei classici russi, forse questa è stata l’unica esibizione non adatta alla serata. Una festa di compleanno deve avere momenti di rock spinto, caldo e coinvolgente, mentre la parentesi di Capovilla è stata intellettualmente pesante per un pubblico che sicuramente non era lì per lui – si applaudiva la sua figura, ma il chiacchiericcio di sottofondo tuttavia si è sentito chiaramente. Ad ogni modo, a parte l’audio durante il live di Andrea Ra, anche questa sera – come nella sera dei Love in Elevator + Meat Puppets – Si riconferma la scelta (da me non condivisa del locale) di interrompere il live del main act per dare spazio alla discoteca con il dj set. E la mia riflessione è: perché organizzare concerti rock se puntualmente si deve fermare il tutto, anticipare gli orari, essere disorganizzati nei tempi tecnici per poi…dare spazio a cosa? Alla discoteca? Sono scelte del locale, certo, ma se si preferisce attirare una moltitudine di giovani con la discoteca, è forse ora di smetterla con le penalizzazioni al pubblico dei concerti rock. Anche perché chi paga, chi va al Circolo alle 21, è stanco di vedere ritardi mostruosi o anticipi non annunciati sui concerti per poi ritrovarsi che a mezzanotte il tutto termina. Forse servirebbe prendere una decisione difficile: o sei locale di live, o sei discoteca.