| Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
| 4 Settembre 2012 | Glass Note | twodoorcinemaclub.com |  |
I Two Door Cinema Club hanno visto la luce, e aveva le mutande celesti. Copertine di dubbio gusto a parte (per chi preferisce l’intimo di pizzo, ci pensa quella del singolo ‘Sleep Alone’), il trio nordirlandese è riuscito a carpire i segreti del pop ingegnoso e li ha riversati in Beacon, secondo disco a due anni da Tourist History, esordio fortunato che li ha portati in giro per il mondo fra folle di ammiratori.
Ed è proprio questo girovagare forsennato che ha ispirato la maggior parte dei nuovi brani, con quel fascino dell’avventura, del successo e la voglia di tornare a casa tipici dei tour stremanti. Il bisogno di prendersi una “pausa” li ha portati a Los Angeles con Jacknife Lee (già produttore di U2 e R.E.M.) dove il semi-brodo primordiale di Tourist si è evoluto nell’indie-disco (o dance-punk per i più coraggiosi) che ha reso nota la band, con l’aggiunta di una dose di credibilità precedentemente assente: la storia è sempre la stessa, niente di trascendentale, ma perlomeno è raccontata bene. ‘Sleep Alone’, ispirata ai sogni allucinati che il cantante Alex Trimble faceva quando sfumacchiava per prendere sonno, non è sicuramente il pezzo migliore dell’album: ‘Handshake’, con quegli arpeggi pericolanti alla Foals, sarebbe stata più efficace come biglietto da visita, ma forse basterà aspettare.
Per il resto, si va dalla quasi-epica ‘Pyramid’ al pop da classifica di ‘Sun’, ma il risultato è sempre lo stesso: neanche un comodino potrebbe rimanere immobile ascoltando Beacon, e la cosa bella è che il disco rimarrebbe in piedi anche se cantato sottovoce accompagnandosi con un putipù.
Qui c’è dell’intelligenza, e aldilà delle legittimazioni collettive ricevute dai TDCC (tra cui la partecipazione di Trimble alla cerimonia di apertura delle ultime olimpiadi), ciò è dimostrato dalla presa di distanza del gruppo nei confronti dell’aspetto modaiolo dell’infausta etichetta Kitsuné, con la quale sentono di corrispondere solo il senso per la musica. Perlomeno fin quando non comincerà a vendere mutande.
