Radio Moscow @ Init Club [Roma 28/02/2013]

Attitudine e Visual: L’Init diventa scenario ideale di una serata che sembra quasi conservare quei colori e quegli odori tipici di una più piccola Monterey odierna, l’Init come un caleidoscopio di fuoco pregno di blues e psichedelia… È questo il canovaccio arcobaleno sapientemente dipinto dai Radio Moscow (Parker Griggs, Billy Ellsworth, Lonnie Blanton) sul palco, e il sapore di quegli anni si percepisce già a partire dal look della band che rispolvera a piene mani l’attitudine Sixties/Seventies. Su interminabili vortici di wah-wah hendrixiani e visual effects acidi e fluidi alle loro spalle, il gruppo incendia gli animi e le orecchie tra assoli di chitarra lisergici, distorsioni ritmiche e batteria vulcanica, mentre l’acre odore di plastica bruciata sale e la potenza sonora esplode attraverso gli amplificatori e nella reale fusione di una spia.

Audio: Un’acustica davvero impeccabile che non viene mai scalfita durante tutta la durata del live e nemmeno nella fase di taratura degli amplificatori da parte del gruppo.

Setlist: La lunga e infinita cavalcata live dei Radio Moscow è un tuffo nella storia della band, tra 250 Miles e Brain Cycles, Luckydutch e Deep Blue Sea, Little Eyes e No Jane, per concludere con un altrettanto lunghissimo ed efficace bis.

Momento Migliore: I riff che lacerano il cuore e i groove intensi di tutto il live, con una particolare e personale propensione verso 250 Miles e No Jane.

Pubblico: Una numerosa “comune”, con gente totalmente immersa e affascinata dal live e con alcuni ragazzi delle prime file intenti a danzare invasati sulle note acide e pungenti dei Radio Moscow.

Locura: Sicuramente le esalazioni di plastica fusa della spia che per un po’ hanno invaso tutto il locale e l’urlo lontano di un componente del pubblico che gridava…”Black…Zeppelin…Hendrix..” a ripetizione.

Conclusioni: Tecnica certosina, perfezione millesimale e potenza elettrica possono ben riassumere e contenere tute le emozioni e i suoni di un concerto dei Radio Moscow, una macchina del tempo luciferina capace di rafforzare al massimo il senso di condivisione del live e di condurre i presenti in balia di passato e presente, Paradiso e Inferno.

Le foto non si riferiscono alla data recensita