Booker T. Jones @Roma incontra il mondo – Villa Ada 2014 [17/07/2014]

booker.t-rockalbATTITUDINE E VISUAL: Il concerto di Booker T.Jones, ex leader degli MGS, e nume tutelare della Stax Records si tiene nella location di Villa Ada in una calda sera d’estate mitigata dalla splendida vegetazione del parco sulla via Salaria. L’umidità della serata ha fatto salire un po’ di bruma nebbiosa dalle acque del laghetto, che per una sera ha voluto vestirsi in stile fiume Tennessee, una delle culle storiche della musica afroamericana. Va rimarcato che già in sé il la rassegna Roma incontra il mondo a Villa Ada è una delle migliori occasioni per ascoltare concerti non oceanici, ma più intimi e bisognosi di attenzione del pubblico.

AUDIO: L’ascolto si è rivelato praticamente perfetto per i circa 300 spettatori che hanno assistito al concerto. L’organo suonato dal leader Booker T. Jones e  la chitarra di Vernon “Ice” Black creano una alchimia di suoni che si diffonde dal palco tra l’immobile vegetazione circostante. Sul finale del concerto anche il groove delle percussioni creato dal fidato Steve Potts e il basso elettrico di Melvin Grant riescono a trovare il loro spazio in un crescendo sonoro entusiasmante.

SETLIST: Il concerto di Booker T. Jones ripercorre non solo la carriera personale ma tutti gli ultimi 50 anni della musica americana. Si passa dai classici come “Green Onions” e “Soul Limbo” sino alle cover di “Hey Joe” di Jimi Hendrix, “Hoochie Coochie Man” di Muddy Waters o “Knockin’ on Heavens Door” di Dylan. Booker T. passa con scioltezza dal suo organo Hammond alla chitarra elettrica che imbraccia in passaggi memorabili come la cover di “Oh Pretty Woman” di Albert King. Il finale del concerto è dedicata al pezzo del 1970 “Meltin’ Pot” che all’epoca fu un pezzo che anticipò la futura nascita del Rap.

MOMENTO MIGLIORE: Senza dubbio “Time is tight” con cui chiude la prima parte del concerto. Questa canzone fu scritta per il telefilm Uptight ed è ancora oggi un pezzo di bravura. Quasi una suite sinfonica che si apre con toni melodrammatici per crescere in un groove ipnotizzante che coinvolge gli ascoltatori sino a riaccompagnarli con dolcezza alla chiusura del pezzo.

PUBBLICO: Gli spettatori, non numerosi, ma raffinati hanno seguito con composto entusiasmo lo sviluppo del concerto che è un percorso meraviglioso in oltre 50 anni di rock, dagli albori sino alle sonorità più recente.

LOCURA: Mi ha colpito lo stile e la classe con la quale Booker T. è salito sul palco, accompagnando il concerto con il suo innato garbo, anche nel dialogo con gli spettatori. Splendido il completo indossato da Booker T. impreziosito da un cappello Pork Pie Hat stile Charles Mingus.

CONCLUSIONI: Uno dei migliori concerti dell’estate. D’ altronde quando ci si trova davanti a un monumento del soul e del blue che ha attraversato la musica in ogni piccolo comparto diventa un passaggio obbligato emozionarsi di fronte alla sua performance. E diventa ancora più piacevole ascoltare le magie sonore dell’organo Hammond, suonato da Booker T. Jones con la pulizia e l’eleganza di un musicista classico. E alla fine è lui a ringraziare il pubblico togliendosi il cappello.