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8 Settembre 2014 | Monotreme Records | niagaraniagara.it |
Mentre gli Italiani sono tutti impegnati a farsi mille risate ascoltando Lo Stato Sociale c’è anche chi invece si ostina a produrre roba figa, tipo i Niagara. Di questo duo torinese avevo parlato in occasione dell’esordio (Otto) che tanto m’era piaciuto e tanto, soprattutto, era piaciuto oltre i confini nazionali. Non è un caso che a loro si siano interessanti personaggi a là Gonjasufi e Acid Pauli (Notwist). E non è neanche un caso che questo nuovo Don’t Take It Personally si dimostri assolutamente all’altezza delle aspettative maturate post-esordio. I due continuano infatti a proporre quel loro modo originale e sofisticato di intendere la psichedelia che già caratterizzava Otto ma lo fanno, in questa occasione, insistendo molto di più sul versante elettronico.
Trovano meno spazio dunque i rimandi agli aspetti più classici del genere, fatta eccezione di Laes, pezzo di chiara ispirazione beatlesiana, a cui evidentemente i due, nell’atto d’accantonare riferimenti, non si sentivano – giustamente – di voler rinunciare. Invece la parte consistente del disco tende a giocare su intrecci particolari fra ambient, atmosfere chill-waveggianti, parti vocali ossessive a mo’ di elenco (vedi l’iniziale John Barrett o il singolo Curry Box). E non mancano neanche scappatelle acustiche miste a sussulti rave (Else) piuttosto che timidi accenni post-rock (Popeye), tutto volto, sia chiaro, ad incasinarci ulteriormente le idee. Neanche a dirlo, lo fanno molto bene allestendo uno spettacolo surreale e allo stesso tempo capace di proporre immagini, idee e sensazioni del tutto nuove. Siete in cerca di stimoli autunnali? Don’t Take it Personally è il disco per voi.
[schema type=”review” name=”Niagara – Don’t Take it Personally” author=”Emanuele Russo” user_review=”4″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]