“The Day of Reckoning” è il singolo estratto da “Some Reckonings”, primo album degli Auden in uscita in digitale e vinile a gennaio 2015 per V4V-Records.
V4V-Records è orgogliosa di presentare il primo lavoro degli Auden, storica band di culto dei circuiti emo-core diy di fine anni ’90 e inizio 2000. A distanza di oltre 15 anni dalla nascita del gruppo, Some Reckonings conferma le passioni di una generazione cresciuta a distorsioni e sentimento e si presenta come un album genuino ed improvviso con una gestazione naturale ed urgente. Non una reunion ma un punto di inizio alla volta del futuro.
La band lo presenta così:
È andata così. A un certo punto, dopo parecchio tempo in cui ci dicevamo svogliatamente di ricominciare a suonare insieme, è successo davvero.
Ma non c’è stato alcun progetto studiato a tavolino o alcuna enfasi da tendenza. Abbiamo fatto una prova con i pezzi di Love Is Conspiracy e la terza volta che li suonavamo sono usciti forti, limpidi e anche più convincenti di una decina di anni fa. Ci sono state esperienze, nel frattempo, molto dense, come Winter Beach Disco o Myliac o come più semplicemente diventare grandi, avere figli, avere un lavoro. Poi è successo che abbiamo deciso di fare un disco nuovo. Ed è stato facile. Gli scenari personali si sono composti o, meglio, si sono ricomposti. Abbiamo messo sul tavolo i nostri desideri e i nostri timori di sempre e abbiamo scoperto che erano gli stessi. Ma noi eravamo diversi, inevitabilmente. E sono uscite otto canzoni nuove, più adulte ma altrettanto determinate. Some Reckonings è un disco intimo, a tratti cupo, e tuttavia sferraglia via, con una leggerezza consolatoria che ci appartiene da sempre. I conti che facciamo sono soprattutto con noi stessi
QUALCHE RIMPIANTO E UN FUTURO MIGLIORE
Auden è un progetto nato e cresciuto in un ambiente provinciale sul confine della metropoli. Stiamo parlando della fine dei novanta e l’inizio degli anni zero, quando impazzava la prima versione dello screamo, quello targato ebullition ma anche la seconda famigerata ondata etichettata come midwest emo. Tra i quattro componenti iniziali degli Auden (Stefano Frateiacci, Francesco Corti, Pierpaolo Calisti, Roberto Lupieri) alcuni erano frequentatori più o meno assidui della scena romana HC. C’era inoltre il fattore provincia che aveva condizionato l’immaginario musicale fino ad allora, negli anni del modem a 56k.
Tutta la prima produzione degli Auden (più o meno registrata ma lontana da poter essere pubblicabile) cercava ancora di decidersi tra l’assecondare un tipo di cantato in italiano, tanto solenne quanto fragile, o rivolgersi più spudoratamente all’americano con risultati imprevedibili.
I fari avevano già da un po’ altri nomi: Karate, Van Pelt, Mineral, Christie Front Drive,Get up Kids, Promise Ring, Portraits of Past ma rimanevano sempre anche Motorpsycho, Afghan Wings, Fugazi…
L’idea di base era quella di fare una roba emotivamente coinvolgente, già dal nome scelto: Auden (il poeta poi diventato noto anche per citazioni in film di successo). I testi dovevano raccontare piccole storie di rapporti umani, amori, pigrizie e confusioni.
Nulla di nuovo, ma dipendeva sempre con che intenzioni si sarebbe fatto.
Poi Roberto lascia la batteria e arriva Andrea Bennati e per un po’ si potrebbe parlare di “stato di grazia”. Vengono composte diverse canzoni, le prove sono sempre più continue e c’è anche qualche concerto fuori dalla provincia. Gli Auden si affacciano con affetto a Roma, Firenze e più tardi anche Milano. Suonano come supporto al tour dei Fine Before You Came/To The Ansaphone per le date di Roma e Viterbo. Poi si comincia a pensare di registrare il disco, ma ci si dilunga forse troppo nella fase preparatoria. Love is conspiracy viene registrato nella primavera del 2002 al Temple of Noise di Roma, da Mirko.
Quando il disco è pronto vengono inviate un po’ di copie promo in giro. C’è l’intenzione da parte di un paio di etichette di pubblicarlo, ma due/tre colpi di sfortuna impediscono la realizzazione. Così come un tour di sole tre date con i KC MIlian di Genova, che salta all’ultimo e che avrebbe dovuto essere la cosa giusta al momento giusto.
L’indolenza prende il sopravvento, un po’ di scazzi interni, trasferimenti e altre preoccupazioni fanno scemare la voglia.
Qualche tempo dopo la Holiday Records appena nata, complice una segnalazione deiFBYC, vuole inserire un brano nella compilation iniziale dell’etichetta. Quello scelto è “Things I’ve never done”. Seguono un paio di concerti, a Viterbo e a Milano, quando mesi dopo ci sarà la presentazione del lavoro. La formazione intanto è cambiata, non c’è più Pierpaolo al basso ma è entrato Matteo Ronchetti ai synth (con intenzioni anche di bassi). Gli esperimenti sonori sono buoni ma la parabola ormai discendente, i concerti discreti ma non pienamente soddisfacenti, altri progetti hanno preso il sopravvento (Winter Beach Disco) e tutto lentamente si congela.
Nel 2013 l’interesse della neonata etichetta V4V-Records porta alla ristampa in edizione limitata di 150 copie numerate di Love Is Conspiracy. L’uscita diviene di fatto ufficiale e il disco va sold out in poco più di un mese.
La band torna dal vivo in un paio di situazioni e l’entusiasmo e la voglia di suonare sorprendono gli stessi componenti che decidono di registrare nuovo materiale da presentare in giro.
“Some Reckonings” è il primo disco ufficiale ed esce in digitale e vinile a gennaio 2015 per V4V-Records.