Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
settembre 2014 febbraio 2015 |
Autoprodotto | bandcamp | ![]() |
Camilla ha in mente un progetto ed è alla ricerca di una cantante. Le conoscenze comuni la portano in contatto con Chiara che in quel periodo stava programmando un viaggio a Barcellona in vista di un workshop vocale. Chiara le chiede di accompagnarla, Camilla accetta. In quel soggiorno Spagnolo capiscono di poter creare di nuovo qualcosa insieme, si divertono, e si stimano. Nasce così la volontà di dar vita a quella collaborazione che oggi chiamiamo: “I’m Not a Blonde“.
To be a blonde come connotazione negativa in Inglese e Francese, qui rielaborata in maniera ironica. Come monito per i detrattori: divertimento, leggerezza, questo si, ma anche tanto impegno e qualità. Quello del duo è un background musicale ampio, qui focalizzato su certe metriche pop di stampo Britannico. Già compositrici e polistrumentiste spezzettano la propria proposta in una trilogia di Ep spalmata nel tempo. Oggi giunti al secondo episodio – il terzo è previsto per maggio – tiriamo le somme di un progetto davvero intrigante, dove ogni lavoro è composto da tre tracce capaci di mantenere una certa coerenza stilistica, come se fossimo al cospetto di un vero e proprio album a puntate. Chitarra, voce, synth, campionatore e loop station: stratificazioni che si sovrappongono. Strutture semplici ma accattivanti, memori di un passato glorioso (Le Tigre, Cat Power) abbracciano con originalità dinamiche più recenti (Tune-Yards).
Dicono che in sede live offrano uno spettacolo mutante, mai uguale, in divenire. Noi, attendendo con impazienza maggio per chiudere l’ipotetico cerchio, vi consigliamo vivamente l’ascolto di entrambi i lavori e della performance in sede live.