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13 ottobre 2014 | Cinq7 / Wagram Music | nataslovesyou.com | ![]() |
Prendete una giovane band che fa indie-rock bello primaverile, orecchiabile, con quelle graziose chitarre che compongono arpeggi pieni di flanger come a metà anni ’80. Dategli in mano una certa dose di synth e assicuratevi che non ne abusino ma, anzi, li usino per enfatizzare i ritornelli delle canzoni – un po’ alla Coldplay insomma. Ah, dimenticavo un particolare fondamentale: dovrebbero essere necessariamente francesi. Eh si, perché il pop come loro, difficilmente qualcuno lo fa. I Natas Loves You calzano perfettamente con questa descrizione; loro sono di Parigi e si divertono a giocare con i cugini Phoenix e con le sonorità Electro-Indie della Kitsuné Maison (quella degli Heartbreaks e dei Young Empire). Il risultato è uno di quegli album che si ascolta benissimo mentre ci si rigira fra le sottili lenzuola di un pomeriggio assolato, con le finestre aperte e l’odore dei pollini trasportato dal fresco vento marzolino.
Provate ad ascoltare i singoli che precedono l’uscita dell’album: “Go or Linger” e “Zeppelins” ricordano i momenti più frizzanti di Is Tropical, Two Door Cinema Club e Delphic. Ritornelli che si fischiettano fin da subito. Doppie voci che creano movimentate sovrapposizioni, e chitarre piacevoli che si riverberano durante l’intera durata dei pezzi. Ci sono momenti votati ad un certo tipo di elettronica in stile “Empire of The Sun” (“Amazon”), un electro-wave che però non esplode, rimanendo composta all’interno di un canovaccio musicale tipicamente francese, attento alle sottigliezze piuttosto che alle esplosioni di pathos. “Sirens” e “Horizons” si accodano semplicemente ad un più vasto e anonimo mondo indie-rock in salsa New-Wave. Anonimo ma non per questo spiacevole, anzi: diventando piccoli tasselli leggermente desaturati capaci d’inserirsi in uno spettro di colori ben più ampio, giocando i ruoli di sfumature integranti.