Tom Delonge – To The Stars: Demos, Odds & Ends

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Tom Delonge è uscito dal gruppo. Un’altra volta. Proprio quando sembrava che i Blink 182 fossero pronti per un nuovo capitolo. In più nell’ultimo tour è stato rimpiazzato da Matt Skiba, cantante e chitarrista degli Alkaline Trio. Di certo Tom l’ha fatta grossa. Ma è anche vero che il suo timbro vocale e la sua scrittura hanno impresso un marchio indelebile nel repertorio dei Blink 182. Un marchio che nessuno potrà mai replicare, senza passare per un comune falsario. Nemmeno il volenteroso Skiba. E Il risultato è che adesso “quelli di All the small things” si sono trasformati nella tribute-band di loro stessi. Guardare su Youtube per credere.

Sulle ragioni dell’abbandono il gossip si spreca. Potremmo riassumerle così: poca voglia di dedicarsi ai Blink e troppi progetti personali da realizzare. In particolare questo “To the Stars: Demos, Odds & Ends” è il primo di quattro dischi in uscita nel 2015, ed è anche il suo primo disco solista, frutto di composizioni che erano rimaste nel cassetto. L’album contiene 8 tracce per 25 minuti di musica in tutto, ed è una summa degli stili maturati da Delonge nel corso degli anni. “The Invisible Parade” è una ballata acustica già sperimentata in passato, sia coi Blink sia col side-project Boxcar Racer (“What Went Wrong“; “Letters to God“). “An Endless Summer” e “Suburbian Kings” potrebbero tranquillamente figurare in un disco dei suoi Angels & Airwaves, fra pioggie di synth e malinconia pop-punk. Ma la vera sorpesa è “Animals“, brano un po’ irrisolto in cui Tom si misura con armonie e tonalità per lui inusuali. Il singolo “New World”  ospita invece tinte rabbiose e oscure, sempre nel solco dei Boxcar Racer. Solo che, come dice il titolo, c’è anche qualche lettera d’addio. Non a caso “Golden showers in the golden state” è l’ultima traccia, nonché pietra tombale sulla sua vecchia vita coi Blink. Una tardiva riscrittura della loro celebre “First Date” che ha il sapore di un epitaffio sboccato.

Sebbene non memorabili, questi otto pezzi hanno riff e melodie accattivanti, puramente “alla Delonge”. Ok non sarà il salvatore della patria, sarà anche diventato milionario cantando stupidaggini, ma ha un modo di fare canzoni che è suo e di nessun altro. Una cosa che, mi duole ammetterlo, gli epigoni del vero punk non avranno mai.