One Man 100% Bluez – Bloodshot

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Il blues é un’attitudine, uno stile di vita. Davide Lipari, lo capì verso i quindici anni. Forte della consapevolezza di essere nato per fare questo, venne scelto come cantante di quella che fu la sua prima band “scolastica”. Nient’altro che libri e Rock, mediante una colonna vertebrale di ascolti che spaziava da Allman Brothers, Steve Ray Vaughan, B. B. King fino ad Eric Clapton. Quasi subito decise di mettersi in proprio, adottando l’attuale ragione sociale. Partì dal basso Davide, suonando per strada da “busker”, ma durò poco. Infatti, già dopo il primo album “You, Me And Her” diversi locali si accorsero di lui. L’anno seguente era già pronto il secondo disco “Southern Jellyfish“, ma è nel 2012 che grazie alla conoscenza del misterioso produttore Low Chef decise di aggiungere l’elettronica alle sue composizioni: ne uscì un terzo lavoro intitolato “Shock!“, e fu la svolta. Da questo momento il Blues rurale verrà sempre filtrato da una scarica di beat elettronici. Una forma “definitiva” adottata anche nel quarto album “Psycho Voodoo” vero protagonista degli ultimi due anni di live performance del nostro, coadiuvato per l’occasione da Marcello Spagnolo alla batteria e Low Chef al basso e percussioni.

Oggi la Gas Vintage Records di Roma porta sugli scaffali il quinto episodio: “Bloodshot“. Otto brani, di cui due in Italiano, e una scaletta che promette una maggiore urgenza in sede live. Si muove in questo senso il primo singolo “Future” – i Black Keys che incontrano il Post-Punk. Attraverso un viaggio all’interno di fumosi strip-barBloodshot” e associazioni d’idee capaci di includere influenze nostrane inedite – Bugo su tutte in “Aridità“. “Never Stop” non rinnega certe influenze Punk e la conclusiva “Donna” omaggia il gentil e pungente sesso. Un buon lavoro che non deluderà la platea dei prossimi concerti.